«Ho visto da vicino quel dramma» di F. Man.

«Ho visto da vicino quel dramma» «Ho visto da vicino quel dramma» 77 capo del governo: intervenga l'Europa Anch'io ho raccolto un Sos nel Canale POERTSHACH DAL NOSTRO INVIATO «Abbiamo che fare con qualcosa che unisce la disperazione delle persone alla criminalità organizzata. Bisogna combattere e bloccare questi trafficanti di carne umana il cui cinismo è assoluto». Al vertice europeo di Poertshach, Massimo D'Alema accoglie così le notizie di nuovi naufragi sabato notte nel Canale d'Otranto e ribadisce la necessità di una «politica europea contro l'immigrazione clandestina», che preveda accoglienza per chi è in regola e accordi internazionali per rimpatriare nei Paesi di origine chi invece arriva sfuggendo a ogni controllo. Ma per D'Alema il dramma dei clandestini che sbarcano in Italia ha anche una dimensione più concreta, da navigante, oltre che da politico. A Palazzo Chigi, dopo il ciclista Prodi siede adesso un velista che ricorda così il suo passaggio nell'inferno degli scafisti: «A fine estate ho traversato il Canale d'Otranto e devo dire che anche per chi come me tagha da Dubrovnick verso Otranto da turista c'è la percezione che quello sia ormai diventato uno dei punti più intricati, non solo del Mediterraneo, con una massiccia presenza di navi militari e di battelli non identificati». «In una notte di navigazione - continua il racconto del presidente del Consiglio - ho raccolto io stesso diversi Sos e messaggi di battelli in difficoltà. Quando poi al mattino siamo arrivati in porto la Capitaneria mi ha detto che durante la notte c'erano stati un centinaio di sbarchi». Poi ricorda lo speronamento di un battello albanese da parte di una nave militare italiana: «Chissà di quante tragedie come questa non abbiamo mai saputo e chissà invece quante altre sono state evitate dalla nostra Marina Militare. Quando un'imbarcazione mette il motore in avaria, come fanno spesso questi battelli che trasportano clandestini, esiste il dovere umano, morale e prescritto anche dal codice di navigazione, di scortarla verso il porto più vicino. Così spesso sono proprio le nostre navi che aiu¬ tano i clandestini ad arrivare in Italia». Il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino ha annunciato che lunedì 2 novembre sarà a Tirana ed in Montenegro «perchè è assolutamente impossibile porre fine alla inciviltà dei traghetti di clandestini se le autorità montenegrine non ci aiutano». Non è sola, l'Italia, nelle sue difficoltà a contrastare i flussi di clandestini e nel cercare al tempo stesso di non attuare una politica di chiusura. Al vertice di Poertshach il tema della sicurezza legato a quello dell'immigrazione è riecheggiato più volte in due giorni. Ne hanno parlato i leader socialisti nel loro conclave, mentre gh spagnoli chiedono «l'armonizzazione dei procedimenti di asilo e del controllo dei flussi migratori». E, come ha annunciato ieri il presidente della Commissione Jacques Santer, nella seconda metà dell'anno prossimo i Quindici terranno un vertice in Finlandia dedicato proprio alla politica dell'immigrazione e alla cooperazione giudiziaria. [f. man.]

Persone citate: D'alema, Jacques Santer, Massimo D'alema, Prodi, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Europa, Finlandia, Italia, Montenegro, Otranto, Tirana