Il Nobel che scoprì la vita di Gabriele Romagnoli
Il Nobel che scoprì la vita ERICANI Il Nobel che scoprì la vita KARY Mullis, di Lenoir, North Carolina, ricevette, nel 1993, il Nobel per la chimica. Se l'Accademia di Stoccolma fosse coraggiosa, gliene conferirebbe, ora, un secondo. All'epoca fu premiato per aver scoperto una misteriosa reazione tra i polimeri. In seguito, il dottor Mullis ha scoperto, invece, la vita. Ha lasciato il laboratorio in cui era prigioniero e dal quale ha ricevuto 10 mila dollari per una formula rivenduta a 300 milioni. Ha salutato i colleghi indaffarati in esperimenti di invidia e trattati di gelosia e si è traferito a La Jolla, California, in una casa sulla spiaggia. Si mantiene facendo conferenze in cui irride se stesso, il mondo e la sua presunta conoscenza di ciò che lo compone. Invitato a prendere la parola dall'imperatrice del Giappone, ha cortesemente replicato: «Grazie, tesoro». A supporto delle sue nuove teorie mostra («buio in sala, prego») diapositive in cui i corpi di donne nude vengono trafitti da raggi di luce colorata. «Scienza dell'arte», spiega. «Arte della scienza», preferisce talvolta. Ha tagliato simbolicamente a metà la metà dei suoi pantaloni e cammina sulla sabbia con orli sbilenchi sopra il ginocchio, mano nella mano con la moglie Nancy (arrivata quarta, ma probabilmente non ultima), che appare giovane, carina e con i fianchi larghi, che la rivelano predisposta alla produzione di qualcosa ben più vivace e duraturo di una catena di polimeri. Felicemente non ricco e non più famoso, il dottor Mullis che ha scoperto la vita dice di aver scoperto anche la morte, la sua per lo meno, indagando tra le proprie cellule. Mentre stava per gettarsi a capofitto lungo una pista innevata e ripida di Aspen, Colorado, alla moglie che gli raccomandava prudenza ha risposto: «Stai serena, io morirò schiantandomi contro una sequoia e qui non ne vedo». Gabriele Romagnoli
Persone citate: Lenoir, Mullis
Luoghi citati: California, Colorado, Giappone, North Carolina, Stoccolma
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