In versi la passione del Principe

In versi la passione del Principe In versi la passione del Principe Ma anche scherzi ispirati alla vita di famiglia SEL 1968, dopo la pubblicazione del Gattopardo nella edizione conforme al manoscritto del 1957, la sola oggi in commercio, in una intervista per La Fiera Letteraria avevo accennato alla presenza di altri materiali del Gattopardo, oltre a quelli noti. In particolare alle poesie del principe innamorato 'di Angelica. Questo fatto non risulta evidente dal testo superstite. Ma il senso del Canzoniere di casa Salina, adesso ritrovato fra le carte della principessa di Lampedusa dal nipote Giuseppe Biancheri, è che esso doveva finire con una rivelazione racchiusa all'interno degli ultimi sonetti, e che esso era dedicato ad Angelica. Avevo anche accennato ad un altro capitolo in cui don Fabrizio evita uno scandalo per un'avventura di Angelica all'Hotel des Palmes con il senatore Tassoni, relazione di cui si parla nella parte Vili del testo pubblicato. Questo capitolo sarebbe venuto dopo il Canzoniere. Questo capi¬ tolo non è stato mai scritto. Giuseppe me ne ha parlato come intenzione, mentre ricordo che mi aveva letto il Canzoniere, e ricordo che la rivelazione del nome di Angelica doveva apparire sotto forma di qualche artificio retorico, un acrostipo, alla chiusa del Canzoniere. Il Canzoniere, come ci è pervenuto, non è un'aggiunta significativa, ed è incompiuto. Il suo senso sarebbe stato uno scherzo letterario, in cui veniva sospesa la narrazione e si passava ad un esercizio su alcuni tratti poetici molto amati, in particolare i sonetti di Shakespeare. L'Ode di padre Pirrone è una parodia dotta, con presa in giro della cultura gesuitica in provincia in rapporto all'affaire de Port Royale ed al legittimismo generale della corretta lettura cattolica, basata su di una Canzonetta composta dal vero padre Pirrone per le nozze del nonno di Giuseppe. Il testo' riflette alcuni giochi poetico-culturali che si usava tenere a Capo d'Orlando fra Lampedusa e Piccolo. Di questi giochi esiste un quaderno manoscritto, comprendente in massima parte versi di Lucio Piccolo, scritti sotto dettatura da Lampedusa o da me, una parodia di tragedia raciniana e un antefatto poetico del balletto Le esequie della luna di Piccolo. Questi due ultimi testi rientrano nella categoria dei wicked jokes che erano nello stile di Lampedusa e di Piccolo sui loro amici e conoscenti. Il ritrovamento evidenzia nella scrittura di Lampedusa il trasferimento continuo di spunti tratti dalla vita reale in sceneggiature umoristico sardoniche, burle biricchine che non andavano a genio ai burlati quando per avventura ne venivano a conoscenza, e che risalivano a parer loro alla temibile maldicenza delle sorelle Cutò. La natura scherzosa ma troppo personale del capitolo e la fatica della scrittura poetica penso abbiano indotto l'autore ad abbandonare l'impresa. Siamo ancora in una idea del romanzo in sei parti (1956), quelle inviate alle case editrici e battute a macchina di Francesco Orlando. Il Canzoniere è incluso in un quaderno azzurro che contiene Le vacanze di padre Pirrone, Una serata in società (nella ricopiatura del 1957 intitolato H ballo) ed appunto il Canzoniere di casa Salina. Una serata in società ed il Canzoniere sono numerati progressivamente, anche se gli ultimi due testi su fogli inseriti nel quaderno. Nella ricopiatura del 1957 i primi due testi vennero inseriti ed il terzo espunto. Il che indica una volontà precisa dell'autore al riguardo. Il capitolo risulta d'altra parte incompiuto. I due sonetti sono contenuti in due foglietti aggiunti contenenti ciascuno una prima ed una seconda stesura con varianti dei due sonetti. L'Ode è invece ricopiata e segue la numerazione delle pagine di pugno dell'autore. Gioacchino Lanza Tornasi

Persone citate: Francesco Orlando, Gioacchino Lanza Tornasi, Giuseppe Biancheri, Lucio Piccolo, Pirrone, Port Royale, Shakespeare, Tassoni

Luoghi citati: Lampedusa