Il killer che viene dall'amido

Il killer che viene dall'amido Un germe letale per i vitelloni può causare danni anche all'uomo Il killer che viene dall'amido «Controlli capillari, rischiai minimo» ! onped p''v" " ■ • :<i•BìqqòOa'onped gmm >,,Oc&t>iQMi in pipi ! onped p-'i'v" " ■ •. :<i. TORINO. Dopo i problemi delle farine di carne nei mangimi per bovini, che hanno scatenato la vicenda «vacca pazza», ecco un altro allarme sanitario collegato alle moderne tecnologie d'allevamento: sul banco degli imputati ci sono ancora le forzature alimentari nei bovini. La segnalazione arriva dagli Usa e riguarda una delle più pericolose infezioni trasmissibili dagli animali all'uomo, provocata da un patogeno classificato come Escherichia coli 0157:H7. Il germe, ingerito attraverso alimenti contaminati, in particolare hamburger e latte non pastorizzato, causa nell'uomo gravi forme di diarrea emorragica, associata a violenti dolori addominali. Le complicazioni non sono rare e la più pericolosa può sfociare in un'insufficienza renale spesso mortale. Gli episodi di tossinfezione da questo speciale sierotipo del comune Escherichia coli, associato per la prima volta alla malattia clinica nell'uomo nel 1982, stanno aumentando in tutto il mondo, stimolando un gran numero di ricerche per chiarire meccanismi di trasmissione abbastanza complessi. Infatti i microbiologi, pur avendo frequen- temente isolato il germe da animali diarroici, non sono mai riusciti a dimostrare con certezza il rapporto causa-effetto con il danno intestinale. Pare quindi evidente l'esistenza di bovini portatori-eliminatori apparentemente sani, con progressivo ampliamento dell'area di rischio. Ora studiosi della Cornell University sono riusciti ad individuare le cause della moltiplicazione del micidiale killer nei vitelloni da ingrasso. Tutto ha origine dalla progressiva sostituzione del fieno con mangimi concentrati ricchi di amido, molto più energetici e grandi stimolatori di record produttivi. Ma c'è un guaio: somministrando poco fieno il rumine funziona male e non si produce a sufficienza l'enzima chiave per la predigestione degli amidi che giungono in eccesso all'intestino innescando quindi fermentazioni con notevole aumento dell'acidità locale. Un ambiente ideale per la pullulazione di germi come quelli del ceppo 0157:H7, che aumenta fino ad un milione di volte in più rispetto ai bovini alimentati a fieno. Sperimentalmente il batterio può colonizzare anche l'intestino di polli, tacchini e suini, ma i più pericolosi ehminatori sono i bovini, che rimangono infetti per intere settimane. Macellando questi capi senza rispetto delle regole igieniche si infettano le carni e chi le consuma. Il pericolo maggiore lo corre chi mangia carni crude o poco cotte ma l'insidia può arrivare anche da altri alimenti contaminati da letame bovino come acqua, frutta ed ortaggi. In Italia, assicura il ministero della Sanità i rischio è assai contenuto, grazie ai recenti adeguamenti dei macelli alle rigorose norme igieniche comunitarie ed ai capillari controlli veterinari. Mario Valpreda Il ministro della Sanità Rosy Bindi

Persone citate: Mario Valpreda, Rosy Bindi

Luoghi citati: Italia, Torino, Usa