Il Tesoro pronto ad uscire da Telecom

Il Tesoro pronto ad uscire da Telecom Domani il comitato esecutivo. Tra i papabili Pistorio, Catania, Livolsi, Guidi e Gamberale Il Tesoro pronto ad uscire da Telecom I soci privati cercano un altro leader ROMA. La ricerca è cominciata. Si compiono le prime mosse per scegliere chi dovrà guidare la Telecom Italia, dopo un lungo periodo di turbolenze. Sarà nominato un amministratore delegato, incarico che doveva essere istituito già prima delle dimissioni presentate venerdì scorso dal presidente Gian Mario Rossignolo. L'amministratore delegato avrà le principali leve della gestione aziendale, mentre venerdì stesso Berardino Libonati è subentrato a Rossignolo senza però avere gb stessi poteri. Domani si riunirà il comitato esecutivo al quale sono affidate le sorti della società nella fase di interregno e che è composto, oltre che da Libonati, da Pier Giusto Jaeger, Alessandro Ovi, Luca Paveri Fontana, Alessandro Profumo e Vittorio Serafino. La convocazione del comitato in tempi così ravvicinati testimonia l'intenzione degli azionisti privati di arrivare al più presto a definire il nuovo assetto di vertice della Telecom. E' possibile che il consiglio di amministrazione si riunisca il 2 novembre e che per quel giorno sia già stato identificato l'amministratore delegato. La selezione delle candidature parte dal punto in cui si era fermata, dopo le indicazioni fornite dai «cacciatori» di teste. Almeno per ora vengono cquindi onsiderati papabili Pasquale Pistorio (attualmente alla guida della Sgs), Enzo Catania (Ibm Europa), Ubaldo Livolsi (ex Mediaset) e Paolo Guidi (Teleglobe). E adesso c'è chi vede in lizza anche Vito Gamberale che ha abbandonato la direzione generale quattro me¬ si fa in aperto contrasto con Rossignolo. Uscito di scena Rossignolo, pronto a partire per un periodo di vacanza dopo poco più di nove mesi di burrascosa presidenza, adesso tutte le soluzioni appaiono possibili. Gli azionisti privati che fanno parte del nucleo stabile (la pattuglia cioè che determina la gestione) dovranno scegliere l'amministrar or e delegato, indicare l'assetto organizzativo e prospettare le grandi scelte strategiche. Sono impegni decisivi, dopo la privatizzazione di un anno fa. E per rendere la situazione più lineare possibile, il ministro del tesoro Carlo Azeglio Ciampi annuncia di voler vendere anche l'ultimo pacchetto di azioni in mano allo Stato, pari al 5,17% (metà del quale però già destinato a essere dato in premio, con il meccanismo della bonus share, agli investitori che hanno detenuto le azioni per dodici mesi). Afferma Ciampi: «Ci tengo a sottolineare che la Telecom è oggi in mano, per il 95%, ad azionisti privati. Rinnovo l'auspicio che si crei un esecutivo stabile e autorevole. Al tesoro è rimasta una quota che sta per uscire con l'esercizio della bonus share. Il resto verrà ceduto interamente al mercato». Che il tesoro debba vendere presto la quota residua è anche l'opinione di un esponente dell'opposizione, come il responsabile economico di Forza Italia Antonio Marzanò. Secondo Marzano, finché il tesoro resta titolare di azioni, «ci sarà sempre ambiguità pubblico-privato nell'azienda». Nerio Nesi, per i comunisti italiani, non nasconde che gli farebbe piacere un ritorno del tesoro alla guida della Telecom. Augurandosi che l'azienda si avvìi «rapidamete a una fase di stabilità», il sottosegretario alle comunicazioni Vincenzo Vita assicura che il governo non interferirà nella gestione aziendale, ma il suo ruolo è «garantire il processo di liberalizzazione, completare il ciclo normativo, aiutare l'Authority a entrare a regime». A questo punto, come osserva il responsabile economico dei democratici di sinistra Lanfranco Turci, «tocca di nuovo» agli azionisti privati intervenire «chiamando un amministratore delegato adeguato». L'uscita di scena di Rossignolo è commentata positivamente dai sindacati. Il cambio della guardia è giudicato «quanto mai opportuno» dal segretario confederale della Uil Adriano Musi. Walter Cerfeda, segretario confederale Cgil, sostiene che «l'errore più grave» è stato forse «un eccesso di presunzione» da parte di Rossignolo e dei suoi collaboratori, come è avvenuto quando «si 6 volato liberare» di «uomini-che avevano una grande competenza come Vito Gamberale». [r.r.J CHI (OUOTS ' X Azionista %m I tesoro banca ditalia 2,29% nomura international 1,84% finanza e futuro fondi 1,51% nomura options international 1,01% ina 0,91% generali ©,90% bear stearns international 0,79% imi 0,75% credit 0,70% credit suisse 0,67% alleanza assicurazioni 0,67% bzw securitie 0,66% fonditalia equity italy 0,64% comit 0,62% bankers trust 0,61 % imisigecosim ©,61% fondazione san paolo 0,60% !fil 0,60% fondigest 0,59% monte paschi siena 0,51 % fondazione cariplo 0.50% rolobanCa 0,30%"

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