Trieste, guerriglia per il centro degli immigrati di R. Cri.

Trieste, guerriglia per il centro degli immigrati I giovani, quasi 2000, erano scesi in piazza per chiedere la chiusura della struttura «razzista» Trieste, guerriglia per il centro degli immigrati Feriti una decina di autonomi, uno è grave, e alcuni agenti TRIESTE. Alcuni esponenti dei centri sociali del Nord Est, tra cui il portavoce Luca Casarini, di Padova, sono rimasti leggermente feriti nel corso di tafferugli con la polizia avvenuti ieri pomeriggio a Trieste, durante una manifestazione promossa dalla Rete antirazzista di Venezia contro i Centri di detenzione per immigrati. La manifestazione si era iniziata con un corteo pacifico a cui avevano partecipato, oltre a circa 2000 giovani dei centri sociali, il senatore dell'Ulivo Fulvio Camerini e una delegazione di partecipanti al Festival del cinema latino americano di Trieste, tra cui lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Dopo che questi avevano abbandonato il corteo, i giovani si sono diretti verso l'ingresso del Porto franco vecchio di Trieste, dove sono avvenuti gli incidenti. In quest'area ha sede uno dei pochi Centri temporanei di assistenza per immigrati dove vengono trattenuti gli stranieri irregolari in attesa di accertamenti, di cui la Rete antirazzista sollecita la chiusura. Gli organizzatori avevano già concordato la visita di una delegazione ma, dopo che questa era entrata, accompagnata dal senatore Camerini e da altri esponenti politici locali, alcuni autonomi avrebbero tentato di forzare l'ingresso al Porto, normalmente riservato agli operatori. A quel punto sono cominciati gli scontri. A forzare il blocco sarebbero stati circa sessanta autonomi di Padova che indossavano alcune tute bianche imbottite e portavano degli scudi; una tenuta che - avevano detto prima del corteo avrebbe dovuto simboleggiare «l'impegno a difesa dei diritti di tutti». Solo verso sera è tornata la calma nella piazza davanti al Porto vecchio. Secondo quanto riferito da fonti della questura, nei disordini è rimasta contusa una quindicina di uomini delle forze dell'ordine e dieci manifestanti sono stati feriti; di questi ultimi, cinque sono stati trasportati all'ospedale di Cattinara, a Trieste, dove sono controllati dalla polizia. Per uno di loro, i medici si sono riservata la prognosi. I manifestanti - che provenivano soprattutto da Padova, Rovigo, Treviso, Vicenza e Venezia - a tarda sera sono ripartiti in treno, mentre un piccolo gruppo di triestini, rimasto una ventina di minuti sotto il controllo delle forze dell'ordine, ha lasciato la piazza dopo una brevissima scaramuccia con alcuni giovani di estrema destra. Sempre secondo fonti della questura, alla manifestazione hanno partecipato circa 2000 persone, fra le quali anche alcuni extracomunitari. I problemi - secondo quanto riferito da alcuni componenti della stessa delegazione - sono cominciati nel corso di una trattativa per aumentare il numero delle persone che avrebbero dovuto far parte della delegazione che doveva entrare nella zona del Porto vecchio. La polizia ha fatto entrare la delegazione e qualche altra persona, ma alti! manifestanti hanno iniziato a spingere. Secondo alcuni testimoni, a caricare è stata una squadra del reparto Celere di Padova, in assetto antisommossa. Ma la questura ha ribattuto che non è stata suonata la «carica», che non sono stati sparati colpi di arma da fuoco né da parte dei manifestanti né da parte delle forze dell'ordine, che hanno sparato alcuni lacrimogeni. Non ci sono stati finora né fermi né arresti. [r. cri.]

Persone citate: Camerini, Fulvio Camerini, Luca Casarini, Luis Sepulveda