Tre bambini del Kosovo abbandonati sugli scogli

Tre bambini del Kosovo abbandonati sugli scogli Lecce, nuovo atto di crudeltà degli scafìsti Tre bambini del Kosovo abbandonati sugli scogli Trovati terrorizzati a 200 metri dalla riva Ieri sono sbarcati duecento profughi LECCE. Seduti su uno scoglio, piangevano, terrorizzati. Tre bambini del Kosovo som-) s*ati abbandonati, assieme ai pa. ià di uno di loro, da tre scafisti * he, dopo aver scaricato 39 prolù^ n sulla spiaggia, si sono portati dietro i bimbi per farsene scudo con la guardia dì finanza, la cui motovedetta li aveva intercettati. I traghettatori sono ripartiti velocemente, ma dopo pochissimo, forse perché i bambini strillavano e piangevano, hanno deciso di sbarazzarsene lasciandoli su uno scoglio a 200 metri dalla riva. 1 bimbi, che hanno tutti meno di 10 anni, sono stati salvati da alcuni finanzieri che, dopo avere soccorso a terra i profughi, si sono tuffati e hanno raggiunto a nuoto lo scoglio. Insieme con l'unica persona adulta, i tre piccoli sono stati poi fatti salire su una imbarcazione e trasportati nel porto di Otranto. Qui hanno riabbracciato i genitori e avuto la loro prima casa italiana, un container d'acciaio. Lo sbarco movimentato e con bambini usati come ostaggio - ormai consuetudine per i traghettatori - è avvenuto ieri mattina fra Torre dell'Orso e San Foca, due delle zone maggiormente frequentate dai gommoni che ogni giorno partono dalle coste albanesi e trasportano in Puglia clandestini percorrendo in meno di due ore la rotta Valona-Otranto, 42 miglia. Non erano ancora le 10 quando sui radar della motovedetta è stato avvistato il gommone. Seguendone il percorso, i finanzieri hanno atteso che i clandestini fossero a terra per potere intervenire, ma i tre scafisti, per evitarne l'intervento hanno preso in ostaggio i tre bambini. Il gommone ha ripreso la navigazione verso l'Albania, ma dopo poche centinaia di metri ha virato e fatto ritorno verso la costa pugliese. I bambini sono stati così lasciati su mio scoglio La motovedetta, che non poteva avvicinarsi troppo alla riva per via dei fondali bassi, ha atteso l'uscita al largo del gommone per cominciare l'inseguimento. Lungo circa 8 metri ed equipaggiato con due motori, il gommone è stato inseguito sino a 15 miglia dalla costa. Più agile e veloce, è riuscito ad allontanarsi e a raggiungere l'Albania. «Non è facile bloccarli - ammette il tenente Pietro Spanò, comandante delle unità navali della guardia di finanza impegnate nel Canale d'Otranto -. Le nostre imbarcazioni, soprattutto le più piccole, hanno una velocità superiore ai 50 nodi contro i 40 o poco più dei gommoni. Ma loro sono più agili e gli scafisti procedono, durante le fughe, con virate in spazi ristrettissimi. A volte possiamo fermarli. Non ci proviamo neppure quando a bordo ci sono clandestini». Messo in archivio quest'altro sbarco, seguito subito dopo da altri gommoni (oltre 200 i profughi arrivati ieri nel Salento), per la nottata si attendeva, visto il Mare Adriatico calmo, un'altra ondata di sbarchi. Ma clandestini vengono fermati un po' in tutta la Puglia, nelle stazioni, sulle auto messe a disposizione da «tassisti» italiani, e addirittura noi porti come normalissimi turisti. Gli agenti di polizia hanno fermato ieri nel porto di Bari 30 cittadini armeni. Partiti dal Montenegro per un viaggio organizzato da tour operator greci, erano saliti su un autobus e si apprestavano ad entrare in città. I poliziotti, controllati i documenti, hanno riscontrato irregolarità e disposto il rimpatrio. Non si ha la certezza che si tratti di un tentativo di portare clandestinamente in Italia, seguendo un percorso formalmente legale, extracomunitari travestiti da turisti. E' certo invece - lo ha accertato la questura di Foggia - che le donne albanesi portate clandestinamente in Italia per prostituirsi pagano ai traghettatori una tariffa maggiorata: non le 800 mila lire consuete, ma 2 milioni. Gli investigatori lo hanno scoperto indagando su fida, una prostituta ventenne trovata a Manfredonia, in un casolare abbandonato, in compagnia di altri quattro albanesi. E' la settima volta in tre mesi che Ilda viene espulsa dall'Italia, ed è molto probabile che vi ritorni, sulla solita rotta Valona-Otranto. Sandro Tarantino

Persone citate: Foca, Lungo, Pietro Spanò, Sandro Tarantino