Balzo finale per il Mibtel

Balzo finale per il Mibtel Balzo finale per il Mibtel LA Borsa si risveglia nel finale, al termine di una seduta povera di spunti e vissuta con limitate escursioni attorno ai valori della vigilia. Le attese per un taglio del tasso di sconto dopo la fiducia della Camera al governo D'Alema si sono incrociate con il balzo di Telecom sulle voci di dimissioni di Rossignolo. Risultato: il Mibtel si è distaccato dall'inerte panorama dei listini internazionali, guadagnando l'I,49% a 19.641 punti. Fino all'ultima mezz'ora il listino è stato in balia dei mercati internazionali, subendo nel pomeriggio l'avvio debole di Wall Street ma mostrandosi caratterizzato soprattutto da volumi modesti e oscillazioni contenute di prezzo per tutte le blue chips. Il sussulto finale ha però cambiato il volto della seduta: il Mibtel, che in mattinata era sceso fino a un minimo giornaliero di 19.242 punti (-0,57%), a quatto minuti dalla chiusura è salito fino a quota 19.725 (+1,93%), limando poi i progressi nelle ultimissime battute. Gli operatori evidenziano le due componenti speculative che hanno determinato la fiammata finale. Paolo Barbieri, responsabile azionario di Banca Akros, descrive un mercato «che si è fatto eccitare dalle attese per il taglio del tus: la possibilità di vedere lunedì prossimo un'apertura in gap up (cioè con quotazioni sensibilmente superiori rispetto ai livelli di chiusura di oggi) ha determinato una serie di ricoperture che hanno fatto strappare i prezzi verso l'alto. Nella sostanza però il mercato resta inserito in un movimento laterale, compreso fra i 28.500 e i 30.500 punti di Mib30 (chiusura a 29.465)». Marco Nascimbeni di Merrill Lynch sottolinea il carattere speculativo del rally di Telecom, che, dopo una seduta positi¬ va ma senza eccessi, si è involata nel finale, chiudendo con un rialzo del 6,91% a livello di riferimento (a 12.271 lire) sulle voci di dimissioni del presidente Gianmario Rossignolo: «La questione non sarebbe tanto l'uscita in sé di Rossignolo, quanto sapere chi potrebbe arrivare al suo posto». In ogni caso la volata del titolo è stata accompagnata da volumi di rilievo, con 27 milioni di azioni trattate contro 20 milioni ieri. Nel complesso sul listino gli scambi sono invece diminuiti, da 2567 a 2100 miliardi di controvalore. Se il balzo di Telecom è stato il più rilevante in termini di /olumi, diversi altri titoli si sono mossi negli ultimi minuti con una certa vivacità, lasciandosi alle spalle una seduta fiacca e di scarso interesse. Spicca su tutti Unicredit, l'ex Credit che da ieri ha cambiato nome e che dal prossimo 2 novembre vedrà aumentare anche il proprio peso all'interno del Mib30 e quindi dei portafogli degli investitori che replicano l'indice. Il titolo ha guadagnato il 5,62% a 8004 lire, guidando un comparto bancario vivace, con l'unica eccezione di Banca Roma (-0,19%), che è stata penalizzata dalle scommesse sulle ipotesi di concambio con Comit (+2,50%). Fra i titoli del credito, si sono mosse bene Banca Intesa (+3, 87%), Fideuram (+3,77%) e Rolo (+5,24%). Salgono ancora le Olivetti (+4,60%), frenate in mattinata dai realizzi, si riprendono nel finale le Tim (+1,40%) e le Generali (+1,59%), mentre restano deboli Fiat (-0,13%) ed Eni (-0,15%). Bene infine Edison (+5,33%), Montedison (+2,30%), Ras (+2,11%), fra i titoli del Midex spicca Italcementi (+5,29%) e Snia Bpd (+2,79%). [Radiocor]

Persone citate: D'alema, Gianmario Rossignolo, Merrill Lynch, Nascimbeni, Paolo Barbieri, Rossignolo