«La Fiat non cambia i piani di sviluppo» di Marina Cassi

«La Fiat non cambia i piani di sviluppo» Incontro coi sindacati su strategie e mercato «La Fiat non cambia i piani di sviluppo» TORINO. La concorrenza è sempre più «aggressiva», la congiuntura non è delle più favorevoli, ma la Fiat Auto non cambia in nulla le sue strategie di sviluppo. Al Comitato di consultazione la delegazione dell'azienda - guidata da Maurizio Magnabosco - ha spiegato a Fim-Fiom-Uilm e Fismic che il mercato europeo dell'auto ha vissuto nell'ultimo anno «una fase di grande vivacità, con lanci a ripetizione di nuovi modelli, l'ingresso di costruttori in segmenti per loro non tradizionali, la rincorsa a sconti e offerte di optionals compresi nel prezzo». Inoltre la situazione si è ulteriormente aggravata per «l'aumentata pressione dei produttori coreani, grazie alla forte svalutazione della loro moneta» tanto che la Fiat Auto «è chiamata ad una incessante ricerca di efficienza, di miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti ai clienti». I rappresentanti dell'azienda hanno precisato che nei prossimi mesi sarà «indispensabile seguire con grande attenzione il mercato per adeguarsi con la massima rapidità alle sue oscillazioni ricorrendo, se necessario agli opportuni provvedimenti congiunturali». Al sindacato la delegazione della Fiat Auto ha ribadito che proseguiranno «le iniziative per aumentare la redditività attraverso i progetti industriali nei Paesi a maggior potenzialità di sviluppo». E' stato anche confermato il piano industriale che prevede lo sviluppo di 19 nuovi modelli nel periodo '98-2002, e così pure il programma di azioni «per il miglioramento della competitività, attraverso il contenimento dei costi e la fìessibilizzazione dei processi». Per quanto riguarda il mercato italiano dell'automobile dopo il picco di 2 milioni 400 mila veicoli nel '97 e una chiusura nel '98 prevista a circa 2 milioni 200 mila si Drevede nel '99 circa 1.8 milioni di veicoli. Nel mercato europeo le previsioni confermano il mantenimento «di un trend di sostanziale stabilità confermando i dati positivi del '98». L'obiettivo - ha detto la delegazione Fiat - sarà quindi «quello di migliorare i propri risultati in Europa, Italia esclusa, dove nei primi nove mesi del '98 l'azienda ha venduto circa 60 mila vetture in più rispetto all'analogo periodo del '97, per compensare il temporaneo minor assorbimento del mercato italiano». Positivo il commento all'incontro di Cosmano Spagnolo della Firn: {(Abbiamo superato le preoccupazioni delle scorse settimane quando, con la fine degli incentivi, era scattato il ricorso alla cassa integrazione». Dello stesso tono le reazioni di Roberto Di Maulo, della Uilm: «Ci sentiamo tranquillizzati perché non ci sono inversioni di rotta, né vi sono segni di alcuna drammatizzazione». Giuseppe Cavalitto della Fismic ha detto: «L'azienda è preoccupata, ma un minuto dopo si impegna e dà luogo a iniziative coraggiose». Lello Raffi) della Fiom che insinua: «Appare fin troppo evidente l'intenzione della Fiat di utilizzare i suoi relativi insuccessi per creare un terreno non favorevole al rinnovo del contratto dei metalmeccanici». Marina Cassi Paolo Cantarella amministratore delegato della Fiat

Persone citate: Cosmano Spagnolo, Giuseppe Cavalitto, Lello Raffi, Maurizio Magnabosco, Paolo Cantarella, Roberto Di Maulo

Luoghi citati: Europa, Italia, Torino