Il Papa: no alle coppie di fatto

Il Papa: no alle coppie di fatto Fa discutere l'anatema del Pontefice per difendere la famiglia Il Papa: no alle coppie di fatto «Non si può toccare la legge naturale» CITTA' DEL VATICANO. E' scóntro tra Giovanni Paolo II e le coppie di fatto: con la voce un po' arrochita ma determinata il Pontefice ribadisce che la legge naturale non si tocca. Il Papa pronuncia il suo no, una volta ancora, di fronte a un uditorio assai qualificato, cioè un gruppo di rappresentanza dei politici e legislatori d'Europa, chiamati a discutere in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la famiglia. «Rendere equivalenti al matrimonio altre forme di relazioni personali è una decisione grave che non può che portare pregiudizio all'istituzione coniugale e familiare». E ancora, per rendere più esplicita la tesi di fondo, aggiunge: «La famiglia non può essere messa sullo stesso piano delle semplici associazioni o unioni, e queste non possono beneficiare dei diritti particolari legati esclusivamente alla protezione dell'impegno coniugale». Il Papa ha quindi invitato i politici a preoccuparsi per davvero della famiglia, attraverso misure concrete, proprio perché «una società e il suo avvenire dipendono dalla politica familiare che essa mette in opera». Se il Papa riconosce che è necessario cercare «soluzioni legittime» ai problemi che la famiglia oggi attraversa in una società complessa, d'altro canto mette in guardia dall'allargare indebitamente il concetto stesso di famiglia. «Sarebbe a lungo termine dannoso che le leggi non più fondate sui princìpi della legge naturale ma sulla volontà ar- bitraria delle persone, dessero lo stesso statuto giuridico a differenti forme di vita comune, creando numerose confusioni». Tanta durezza si spiega alla luce della particolare visione che la Chiesa ha della supremazia del «diritto naturale» su ogni altra forma storica. In tutti i pronunciamenti, dai discorsi su fino alle encicliche, soprattutto con Giovanni Paolo II e soprattutto in tema di morale familiare e coniugale, «diritto naturale» vuol dire che l'unione in Chiesa di due persone secondo la legge di Dio è più cogente e vincolante di ogni diversa legge umana. Del resto, due giorni fa, aprendo i lavori del convegno, il cardinale Sodano, segretario di Stato, aveva parlato di una «grammatica» che la società ha perduto, cioè riconoscere la superiorità del matrimonio cristiano e della morale che la Chiesa insegna. Le parole del Papa hanno aperto la porta ad un diluvio di reazioni, dietro le quali si colloca l'attuale dibattito politico e le misure a favore delle famiglie, anche quelle di fatto, prese da alcune amministrazioni locali e che vedono la Chiesa su un fronte critico. Per Livia Tur¬ co, ministro della Solidarietà sociale, il Papa ha ragione nel distinguere tra matrimonio e altri tipi di unione, tuttavia «le azioni di sostegno ai più deboli non possono discriminare i cittadini in base alle forme di convivenza familiare adottate». Alleanza nazionale, attraverso Riccardo Pedrizzi, responsabile delle politiche della famiglia, è d'accordo nel denunciare, con la Chiesa, il tentativo di «disgregare giuridicamente la famiglia»; chiedere un riconoscimento delle unioni diverse dal matrimonio è «inammissibile». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Ombretta Fumagalli Carulli, presidente dei senatori di Rinnovamento italiano, che però deve incassare un'altra bordata critica di An. La Carulli «mente» ha detto senza mezzi termini Franco Pontone di An, «perché appartiene a quella maggioranza che vuole imporre le coppie di fatto, legalizzarle e garantirne i benefici, equiparandole alle coppie regolari». Franco Caccavale di Forza Italia, deputato al Parlamento europeo, evidenzia che le parole del Papa «rappresentano il ritardo e la chiusura della Chiesa rispetto alla realtà di tutti i giorni e all'evoluzione della società». Durissimi i commenti delle associazioni di omosessuali e lesbiche, secondo i quali siamo di fronte all'«ennesimo tentativo» di «condizionare le forze politiche» affinché «non cada il veto» sui diritti degli omosessuali. Luca Tornasi Anatema di Giovanni Paolo li contro le coppie di fatto

Persone citate: Carulli, Franco Caccavale, Franco Pontone, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Livia Tur, Luca Tornasi Anatema, Ombretta Fumagalli Carulli, Riccardo Pedrizzi

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Europa