«Ha il cancro, mandate a casa il killer di Gucci»

«Ha il cancro, mandate a casa il killer di Gucci» Milano, appello in aula del difensore di Cicala «Ha il cancro, mandate a casa il killer di Gucci» MDLANO. «Non ci sono dubbi sulla responsabilità di Orazio Cicala nella morte di Maurizio Gucci. Ma, in ogni caso, la vostra condanna segnerà la fine della sua vita: vi chiedo di concedergli gli arresti domiciliari per fargli vivere accanto ai familiari gli ultimi anni della sua vita prima di una sentenza che sarà definitiva. Non fatelo morire in carcere». Non pronuncia mai la parola cancro, l'avvocato Stefania Fiorentini che, al termine di un'arringa secca e concisa, lancia l'ultimo appello per il suo assistito ai giudici della IV Corte d'Assise di Milano, ma tutti i presenti sanno che è di quello che sta parlando. Non c'è noia sulla faccia dei giurati, seguono ogni singola parola dell'avvocato, traspare la pietà sui visi dei membri della giuria che tra qualche giorno dovrà decidere sulla richiesta del Pm Carlo Nocerino di condannare all' ergastolo tutti e cinque gli imputati. Orazio Cicala è l'uomo che ha confessato di aver guidato 1' auto usata dal commando omicida il 27 marzo '95, ma ha tentato di scagionare Benedetto Ceratilo, il killer per l'accusa, dicendo che l'assassi¬ no è ancora in libertà. Perciò il Pm ha chiesto anche per lui l'ergastolo, con quella che oggi la difesa ha defunto «una terrificante equazione: non mi dai quel nome che voglio e quindi non avrai le attenuanti». Ma le chiede invece la difesa, perchè ritiene che Cicala abbia diritto a una condanna che tenga conto della sua confessione. E anche del fatto che quando agì era disperato perchè strozzato dai debiti contratti col gioco. Afferma di non voler accusare nessuno, l'avvocato Fiorentini, ma di fatto si scaglia contro Patrizia Reggiani, l'ex moglie di Gucci mandante del delitto secondo l'accusa: la chiama «la signora, come fanno gli altri imputati», non la cita mai per nome. Descrive il fallimento della vita di Cicala, da agiato commerciante a uomo rovinato dal vizio del gioco che, per uscire dalla trappola degli usurai, prima «imbocca la strada della delinquenza di piccolo cabotaggio», qualche truffa e la droga, poi «diventa omicida, quando nella vita di questo omino che aveva 55 anni e non pensava di diventare un assassino, si infila una persona che gli scippa la volontà». [Ansa]

Persone citate: Carlo Nocerino, Gucci, Maurizio Gucci, Orazio Cicala, Patrizia Reggiani, Stefania Fiorentini

Luoghi citati: Cicala, Milano