«Fermate i mercanti»

«Fermate i mercanti» «Fermate i mercanti» II vescovo di Lecce «Intervenga il governo» LECCE. «Un intervento rapido, decisivo e forte del nuovo governo per fermare la partenza di questa disumana avventura di una moltitudine di profughi disperati». Con un articolo pubblicato dall'Osservatore Romano, l'arcivescovo di Lecce, monsignor Cosmo Francesco Ruppi, invita il nuovo ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino a varare misure più rigide per arginare il traffico di uomini nel Canale d'Otranto dopo l'ultimo gravissimo episodio, quello avvenuto giovedì sera: 26 immigrati gettati in acqua (uno di essi è morto annegato) dopo essere stati derubati dagli scafisti che avevano pagato per il trasporto in Italia, in gommone. Ruppi ricorda i suoi precedenti appelli al governo e alla Comunità europea e, pur dando atto di «sensibilità» al governo uscente e al predecessore della Jervolino, Napolitano, si augura che il nuovo esecutivo «voglia porre la dovuta attenzione alla situazione degli immigrati nel Salento e soprattutto voglia spiegare un'azione diplomatica più forte nei confronti del governo albanese per un controllo serio della costa». L'arcivescovo ricorda infine i «sacrifici che la Chiesa di Lecce fa nel centro di accoglienza Regina Pacis, dove dall'inizio dell'anno sono stati ospitati 5000 profughi». Il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, parlamentare di An, sottolinea la «indifferenza con cui le autorità albanesi assistono alla quotidiana partenza di profughi traghettati da criminali» e propone al governo di interrompere gli aiuti all'Albania. «L'Italia - dice - non può più consentire queste atrocità, cui deve fai" fronte con mi impiego costante di mezzi e risorse umane, senza peraltro riuscire ad evitare, in taluni casi, tenibili episodi come quello accaduto giovedì. Di fronte a tale emergenza che ha ormai raggiunto livelli di assoluta gravità si impone un ritorno alla normalità con comportamenti chiari a livello internazionale». E intanto, nonostante le condizioni del Mare Adriatico siano pessime, l'esodo verso le coste pugliesi non si ferma. Sono pieni di immigrati i quattro container installati nel porto di Otranto. Qui alloggiano, con una sessantina tra kosovari e iracheni giunti ieri, 22 dei 26 profughi - tutti curdi tranne tre senegalesi - gettati in acqua dagli scafisti giovedì. Altri tre sono stati ricoverati in ospedale, uno è stato già dimosso. E' morto invece Mohamed Saed, 29 anni, uno scultore partito dal Kurdistan e diretto in Svezia, dove avrebbe dovuto raggiungere la sorella. Il giovane curdo e stato picchiato (e probabilmente colpito alla testa con il calcio di una pistola) prima di essere gettato hi acqua semisvenuto. Con gli altri profughi, Saed si era imbarcato sul gommone dopo essere partito dalla Turchia a bordo di un cargo e dopo un viaggio in camion fino all'Albania. Ma ad alcune miglia dalla costa pugliese i traghettatori hanno chiesto altro denaro ai clandestini minacciandoli con le armi. Poi li hanno malmenali, derubati di anelli, orecchini e qualunque cosa avessero indosso prima di gettarli in mare a 200 metri dalla riva. Sandro Tarantino

Persone citate: Adriana Poli Bortone, Francesco Ruppi, Jervolino, Mohamed Saed, Napolitano, Rosa Russo Jervolino, Saed, Sandro Tarantino