Cronista sospesa, interviene Diliberto di Enrico SingerGiorgio Bocca

Cronista sospesa, interviene Diliberto Torino, primo atto del neo ministro dopo il provvedimento del gip contro una giornalista de La Stampa Cronista sospesa, interviene Diliberto Chiesta alla Procura un '«informativa urgente» ROMA. Il ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto, ha chiesto una «informativa urgente sui fatti» dopo la sospensione dalla professione per due mesi della giornalista della Stampa, Emanuela Minucci, ordinata dal gip di Torino, Eugenia Mirarli. Diliberto, ieri mattina, ha partecipato al primo consiglio dei ministri del nuovo governo D'Alema e poi è andato alla Camera per il dibattito sulla fiducia, ma si è subito interessato al caso. «Sono un attento lettore di giornali e quando ho visto la notizia di questo provvedimento ho ritenuto giusto informarmi», ha detto il ministro che è stato anche, per un anno, direttore di «Liberazione». «Il mio non è un intervento né a favore né contro i magistrati o la giornalista, è soltanto una richiesta di informazioni. Poi si vedrà». Il caso della cronista «interdetta» - questa è la misura disposta dal giudice per le indagini preliminari approda, così, a Roma con l'interessamento di Oliviero Diliberto, suo primo atto da rninistro della Giustizia. «Un atto doveroso e utile» anche secondo il sottosegretario Giuseppe Ayala che, proprio ieri partecipava a un convegno sui rapporti tra magistratura e mass media a Genova, e che ha detto di «condividere l'iniziativa del ministro perché è necessario saperne di più per una valutazione». L'interrogativo che il prowedimento adottato mercoledì dal Gip torinese solleva è stato rilanciato ieri dall'Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa. E si può riassumere così: prima di un processo, prima di una sentenza, una sospensione dall'esercizio della professione non è sproporzionata? E non spetterebbe comunque all'Ordine deciderlo? La vicenda è ormai nota. Nasce dalla querela presentata dalla so¬ rella del tassista torinese indagato per non avere accettato sulla sua auto pubblica una donna egiziana che stava per partorire e eh? ha poi perso il bambino. Secondo l'accusa, Emanuela Minucci, che non è ancora stata rinviata a giudizio, avrebbe finto di essere della polizia per entrare in casa e ottenere una foto. La posizione del presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Mario Pettina, è netta. «Con il massimo rispetto per la magistra- tura, non posso non sottolineare che si è creato un conflitto di competenza tra due organismi la cui legittimità deriva da leggi dello Stato». La professione giornalistica, dice Petrina, «in base all'articolo 21 della Costituzione non è soggetta ad alcuna autorizzazione, condizione quest'ultima che il Codice Penale richiede per l'applicazione della pena accessoria della sospensione». Ma proprio questa «pena accessoria» è stata inflitta dal gip Eugenia Mirani. «L'inusitato provvedimento può costituire un precedente pericoloso per l'esercizio della libertà di stampa», dice ancora Petrina che ha espresso «apprezzamento per l'immediata e sensibile richiesta di informativa del ministro della Giustizia». Protesta anche il presidente della Fnsi, Lorenzo Del Boca, che ha scritto una lettera al ministro: «Quello che è considerato il più liberale dei mestieri non può essere soggetto a censure preventive o ad autorizzazioni dì autorità esterne, se non vogliamo strangolare l'informazione». Per Del Boca «la decisione del gip è esagerata nei toni e, alla fine, si traduce in ima sorta di intimidazione». Sul conflitto di poteri insiste il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, e l'Ordine dei giornalisti del Piemonte sta valutando - una riu¬ nione è convocata per martedì prossimo - se presentare un suo ricorso contro il provvedimento del gip che si aggiungerebbe a quello già annunciato dall'avvocato Ennio Festa, difensore della giornalista, che sarà presentato al Tribunale della Libertà. Investita da tante critiche, la Procura presso la Pretura di Torino ha precisato la sua posizione. Lo ha fatto il procuratore capo, Vincenzo Pochettino che ha definito il provvedimento «una misura parallela a quella disciplinare che spetta all'Ordine dei giornalisti». Il magistrato ha detto anche che «analoga misura interdittiva è stata presa nei confronti del tassista Teresio Lonardi» e che «tutte le misure interdittive sono cautelari e, quindi, precedenti al dibattimento». Questo tipo di prowedimento deve essere giustificato da gravi requisiti, come U pericolo di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato. Ma, secondo il gip Eugenia Mirani questi requisiti ci sarebbero perché il comportamento della cronista «fa ritenere fondato il pericolo che ponga in essere condotte delittuose della stessa specie». Almeno così è scritto nell'ordinanza di sospensione. Enrico Singer Il sindacato dei giornalisti: conflitto di poteri La Procura: misura parallela a quella dell'Ordine Nella foto grande a destra il ministro Oliviero Diliberto Qui accanto Serventi Longhi e, al centro, Del Boca segretario e presidente Fnsi Lo scrittore giornalista Giorgio Bocca

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