SE RITORNA LA NOSTALGIA DEL PUBBLICO di Mario Deaglio

SE RITORNA LA NOSTALGIA DEL PUBBLICO PRIMA PAGINA SE RITORNA LA NOSTALGIA DEL PUBBLICO cando che ormai la Telecom è una società privata con milioni di azionisti i quali hanno comprato le loro azioni dal Tesoro con l'intesa specifica che i ministri come l'on. Cardinale non dovessero più occuparsi della società. Vi è purtroppo una crescente volontà di restaurazione di influenze politiche sulle società ex-pubbliche che si scontra totalmente con le esigenze dell'efficienza e del mercato in un settore altamente competitivo come quello delle moderne telecomunicazioni; contro tale volontà, il governo D'Alema dovrà combattere duramente se vorrà mantenere la credibilità che il suo predecessore si era conquistato in questo campo. Seconda coincidenza: l'uscita di questo presidente controverso e «decisionista», al quale nessuno può negare «grinta» e passione, segue di un giorno l'annuncio di utili record da parte di Omnitel, il maggiore concorrente privato della Telecom. Con cinque milioni di clienti in rapida e crescente espansione, Omnitel insidia le quote di mercato di Telecom in maniera assai più concreta di quanto in altri Paesi europei i nuovi gestori delle comunicazioni riescono a far breccia contro le vecchie società monopoliste. Senza nulla togliere alle capacità dei concorrenti della Telecom, vi è il sospetto fondato di una maggiore rigidità, un maggiore burocratismo da parte della Te- Iecom che Rossignolo non è evidentemente riuscito a cambiare. Anche senza Rossignolo, l'opera di adeguamento della Telecom alle nuove realtà dell'economia globale deve essere proseguita. Insieme all'Eni, alla Fiat e a pochissimi altri grandi gruppi, la Telecom, è infatti uno dei pochissimi pilastri sui quali ancora si regge la traballante presenza italiana nella grande politica industriale dell'economia globale. Abbiamo constatato una volta di più, in questi giorni, con il verdetto dell'Unione Europea su Malpensa, come le voci italiane abbiano un peso molto modesto in un contesto di decisioni continentali; e i più recenti dati sulla congiuntura confermano che l'economia italiana cresce a una velocità assai più bassa di quella dei suoi vicini, il che ne aggrava fortemente i problemi dell'occupazione. Se l'episodio Telecom dovesse essere risolto - al di là di una sostituzione che si preannuncia di breve periodo come quella del neopresidente Libonati - con l'interferenza politica, se dovessero rallentare i difficilissimi tentativi di rimettere ordine nelle Ferrovie e nelle Poste, allora l'ombra di una pesante restaurazione del potere dei politici sulle imprese, e di una conseguente emarginazione internazionale, incomberebbe cupa sul futuro della nostra economia. Mario Deaglio

Persone citate: D'alema, Libonati, Rossignolo