INVITO A SAVIGLIANO

INVITO A SAVIGLIANO MOSTRE E PERCORSI INVITO A SAVIGLIANO Le orme di Caravaggio e iprodigi barocchi VALE il viaggio. Si può usare l'efficace dizione delle guide Michelin per segnalare la mostra «Realismo caravaggesco e prodigio barocco, da Molineri a Taricco nella Grande Provincia» allestita a Savigliano fino all'8 dicembre in tre diverse sedi (orario da martedì a venerdì 10-13, 15-19,30; sabato e domenica 10-19,30). Al Museo Civico sono esposti disegni, stampe e documenti, mentre la sezione più spettacolare, concernente dipinti e sculture, è collocata nell' exMercato Coperto di piazza del Popolo, trasformato da un rigoroso intervento di restauro e recupero funzionale in spazio espositivo, definito con enfasi Ala polifunzionale. Il percorso di visita si conclude a Palazzo Cravetta dove sono presentati i risultati delle analisi condotte dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino su questo storico edificio. Una rassegna articolata quindi, che ricostruisce la storia dell'arte a Savigliano e dintorni tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Seicento, mettendo a fuoco in particolare l'attività di un pittore eccellente: Giovanni Antonio Molineri, nato Savigliano nel 1577 e per quasi un decennio attivo a Roma, dove aggiorna 0 suo «linguaggio» figurativo tardomanierista a contatto con il rivoluzionario realismo caravaggesco. Ritornerà nella sua città natale a 39 anni, continuando a dipingere fino alla morte che studi recenti, condotti da Clara Goria, collocano nel 1631 e non più nel 1645. Quanti vogliono entrare subito nel merito della mostra possono iniziare la visita dall'Ala polifunzionale dove sono esposti una decina di capolavori di Molineri, tra cui spicca la Madonna con Bambino e i Santi Giuseppe e Carlo Borromeo della Chiesa di Santa Maria della Pieve di Savigliano. Attenzione però: per capire e gustare appieno la mostra è indispensabile leggere il catalogo prima e durante la visita, incominciando dall'introduzione «Intorno a Giovanni Antonio Molineri» del professor Giovanni Romano, curatore scientifico della mostra e del catalogo. Un altro capitolo da non mancare è quello dedicato a «Savigliano nel Seicento: committenti, artisti, altari, decorazioni», che è stato redatto da un terzetto di valorose storiche dell'arte che meritano di essere citate: si tratta di Rosanna Arena, Anna Maria Bava, Gelsomina Spione. Abbinando la lettura e la visita alla mostra il visitatore si troverà coinvolto in una trama fitta, ma non inestricabile, dove operano molteplici protagonisti-artisti. A cominciare dai «precedenti» di Molineri collocati a inizio mostra, per finire con i suoi successori, più giovani, che hanno ormai adottato uno stile «barocco», tra cui spiccano i nomi del fiammingo saviglianese d'adozione Jean Claret e del fossanese Giovenale Boetto. Il percorso espositivo si chiude emblematicamente con un Angelo Custode dipinto da Andrea Pozzo, che apre di fatto un nuovo capitolo della storia dell'arte piemontese. Guido Curio

Luoghi citati: Caravaggio, Roma, Savigliano, Torino