BEJART A PALAZZO NUOVO
BEJART A PALAZZO NUOVO BEJART A PALAZZO NUOVO La memorabile lezione ai ragazzi «Tutta la mia vita per la danza» PALAZZO Nuovo, Aula Magna 3. Mezz'ora prima dell'incontro non c'è più un posto a sedere: fragorosi applausi degli studenti Dams accolgono Maurice Béjart; il coreografo francese, che dirige il festival «TorinoDanza», tiene a Losanna una scuola che riflette la sua concezione dell'arte, e grazie agli accordi con la facoltà di Torino sarà possibile per gli studenti di Storia della danza effettuarvi degli stages: «Il mio linguaggio è la danza, con cui esprimo la mia interiorità». Le sue rappresentazioni si basano sul concetto che non si possa esprimere qualcosa se non lo si è vissuto, ricordando la frase di Flaubert: «Madame Bovary c'est moi». Partendo dallo «Lo schiaccianoci», che ha aperto «TorinoDanza» e in cui il protagonista interpreta tanti ruoli successivi, Béjart spiega di non credere all'esistenza di un solo Io: l'Io è un insieme di sentimenti e situazioni che si trovano per un attimo, l'esistenza umana non è unitaria. Anche Shakespeare affermava che gli uomini sono attori che nel corso della vita giocano ruoli diversi. Il senso dell'opera d'arte è cogliere quell'unità propria di tutti gli esseri umani, al di là delle differenze. Interrogato su che cosa significhi cercare un'identità in un mondo multietnico, Béjart parla della sua esperienza di giramondo: «Non mi sento francese o spagnolo o italiano: ogni volta ho cercato di vivere l'identità del Paese in cui ero, cercando di penetrarne tutti gli aspetti culturali. Alla fine mi colpiscono le somiglianze anziché le differenze». Béjart vuole creare un'arte che unisca attraverso la danza tutte le altre espressioni fisiche e intellettuali dell'uomo. La chiarezza delle sue spiegazioni, l'ironia e la schiettezza dimostrate in questa ora e mezzo, l'affabilità con i ragazzi hanno reso il «Maestro» ancora più affascinante. Valentina Vaselli Nella foto a destra il premio Nobel Ito/e Soxvika
Persone citate: Aula Magna, Flaubert, Maurice Béjart, Shakespeare, Valentina Vaselli
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Partigiani
- EUROFESTIVAL
- Premio teatrale
- Il divorzio, perbacco, il divorzio
- La truffa Iva sulle auto i Canonica e le gomme
- Il soldato Gino Corni Ú rientrato in Italia
- Per il Savona (0 a 0 in casa) arriva l'ottavo risultato utile
- Fabbrica d'-mpermeabil
- Grazie Juve, grazie Brady
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Tre domande a Capanna
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Ticino, la minaccia è svizzera
- un po'di fantascienza
- Internet, istruzioni per l'uso
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- Tre colpi contro la moglie
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy