Storia di Città

Storia di Città Storia di Città OLTI osservatori della società sostengono che c'è una differenza abissale fra i giovani di oggi e quelli di un tempo. Non è vero, ho le prove. Qualche settimana fa ero seduto al tavolino di un bar di Carmagnola, in piazza Sant'Agostino e non potevo fare a meno di ascoltare i discorsi di un gruppo di giovanotti seduti a poca distanza da me. Era un venerdì sera e discutevano su cosa fare nel weekend. Mi sono rivisto seduto al bar Lucciola, ad Asti, in cima a corso Dante, quarantanni fa, mentre con gli amici del mio gruppo parliamo di come impiegare la serata. La proposta più sensata è: «Affittiamo una macchina e andiamo a Torino, in piazza San Carlo, a prendere un caffè» e genera un diluvio di scommesse su quanto tempo ci avremmo impiegato. Non da casello a casello perché l'autostrada era di là da venire, ma sulla statale, compresa la salita del Dusino fra Villafranca e V?llanova. Carmagnola invece non è proprio in riva al mare ma questo non scoraggia i giovani seduti al bar che progettano di andarci l'indomani. Manca un dato fondamentale per pianificare la gita e poiché nessuno di loro ne è in possesso, decidono di chiederlo a un amico. L'unica differenza fra noi e loro è il telefono cellulare. Sono in cinque e ci sono a disposizione cinque telefoni che, come apprenderò dalle prossime discussioni, coprono tutto il ventaglio di concessionarie e di tariffe possibili. Uno di loro chiama al telefono un amico: «Stavi mica mangiando? Non importa, è questione di un minuto. Abbiamo solo bisogno di sapere se costa meno un attracco a Saint-Tropez oppure in Costa Smeralda». Il telefonista ascolta la risposta e la riferisce agli altri: «Dice che non lo sa». «Ma secondo lui?». «Secondo te?». «Dice che lui è stato al mare solo una volta in colonia ad Andora, ma sicuramente costa di meno a Saint-Tropez». I ragazzi di Asti decidono di cronometrare il tempo che occorre per andare a Torino e per farlo affittano da un meccanico un Fiat 1400 a gas sul quale viaggeranno in cinque. Al momento di consegnare l'auto il meccanico chiede: «Chi guida di voi?» e si scopre che nessuno ha la patente. Decidono di andare a chiamare Piero, un amico che è in regola per guidare, però abita dall'altra parte della città così il meccanico presta a uno di loro la sua bicicletta per fare prima. Però puntualizza: «Il massimo per questa macchina è cinque passeggeri, non potete andarci in sei». Inizia così una discussione per decidere chi dovrà stare a terra, ma è finta perché l'escluso, come tante altre volte, andrà a piedi fino all'inizio della statale e lì sarà fatto salire dai compagni. An' che il meccanico lo sa, ma così facendo si mette a posto la coscienza. Anche a Carmagnola si discute e uno dei cinque si dissocia dall'impresa: «Io a SaintTropez non ci vengo se non mi dite cosa ci andiamo a fare». «Andiamo lì al porto e ci guardiamo attorno. Vedrai che qualcosa salterà fuori». «No, o mi dite esattamente il programma oppure non se ne fa niente. Se è per guardarsi attorno allora è mille volte meglio la Costa Smeralda». «Stai a casa, andiamo noi quattro». Nuova telefonata a un altro amico: «Stavi cenando? Sì? Ti rubiamo solo un minuto, è una questione importante. Secondo te quanto costa affittare una barca di 13 metri per 4 persone?». Rivolto agli altri: «Chiede se la vogliamo con o senza equipaggio». «Prova a sentire senza». «Qui dicono senza. Ali, è così. Grazie e scusa il disturbo. Ti chiamo per dirti cosa abbiamo deciso di fare». Agli altri: «Dice che lui conosce solo le tariffe dei camper». «Comunque io a SaintTropez non ci vengo». Ad Asti l'amico mandato in missione con la bicicletta del meccanico ritorna trafelato e comunica: «Piero non viene, dice che se è per andare a prendere il caffè in piazza San Carlo non vale la pena di guidare fino a Torino». «Ma non per il caffè, è per la scommessa! Gliel'hai spiegato?». «No, voi avevate parlato solo di un caffè». «Torna da lui e digli che c'è in ballo una scommessa su quanto tempo ci vuole da qui a Torino, vedrai che si convince e viene». Al bar di Carmagnola è in corso una terza telefonata: «Per caso eri mica a tavola? Scusaci ma per noi è questione di vita o di morte. Secondo te, se noi adesso andiamo a Sanremo, riusciamo a trovare qualcuno che ci affitta una barca di 13 metri per 4 persone?». Agli altri: «Dice di sì, che sicuramente 10 troviamo, se non stanotte, domani mattina». Una pausa di ascolto e poi: «Che domande! No, qui non c'è nessuno capace di portare una barca di tredici metri». Chiude il telefono e dice, rivolto agli altri: «Sapete cosa vi dico? Andiamo a farci una pizza, al mare ci andremo un'altra volta». «Tanto io a Saint-Tropez non ci venivo». I ragazzi di Asti aspettano una buona mezz'ora che tomi l'emissario mandato a convincere l'amico con la patente. «Niente da fare. Piero ha deciso di andare in pizzeria». «Andiamoci anche noi, a cronometrare 11 tempo da qui a Torino ci andremo un'altra volta».