Deep Space verso comete e asteroidi

Deep Space verso comete e asteroidi IL 25 OTTOBRE Deep Space verso comete e asteroidi L W idea di un incontro ravvicinato con un asteroide vi spaventa? Bene, sappiate che l'evento è previsto per l'estate del prossimo anno. Nessuna paura, però: a differenza delle pellicole che Hollywood ci propone, la Terra non corre alcun pericolo. Sarà una sonda, infatti, a sfiorare uno di questi corpi celesti, simili a giganteschi sassi spaziali. «Deep Space 1», questo il nome della piccola astronave (pesa solo 375 chili, 475 compreso il propellente), verrà lanciata il 25 ottobre da Cape Canaveral. Un razzo Delta 2 la scaglierà verso l'asteroide 1992 KD: un macigno di tre chilometri di diametro, la cui traiettoria attorno al Sole interseca l'orbita di Marte. La Nasa lo ha scelto tra un centinaio di candidati. Dopo nove mesi di viaggio, la sonda raggiungerà il pianetino il prossimo 28 luglio, passando a una distanza di appena 10 chilometri, l'altezza a cui vola un jet di linea. Il computer di bordo potrebbe però decidere di avvicinarsi ancora di più, sino al limite di sicurezza di 5 chilometri. «Deep Space» invierà immagini dell'asteroide, ne analizzerà la composizione chimica, misurerà la luminosità dell'oggetto e la sua interazione con il vento solare, il flusso di particelle emesse dalla nostra stella. A questo punto inizierà la seconda parte della missione. La sonda si dirigerà verso un punto dello dello spazio dove, due anni più tardi, incontrerà la cometa Borrelly, una delle più attive tra quelle che visitano regolarmente le orbite dei pianeti interni del sistema solare. Prima a prendere il via tra le missioni di esplorazione della Nasa intitolate al nuovo millennio (New Millenium Program), «Deep Space 1» è doppiamente importante, sul piano scientifico e su quello tecnico. Gli astronomi attendono nuove informazioni sugli asteroidi, frammenti di materiale avanzato dalla formazione dei pianeti, e sulle comete, palle di ghiaccio e di polvere che sono i resti fossili della nebulosa dalla quale hanno avuto origine il Sole e il sistema solare. Gli ingegneri, dal canto loro, vogliono sperimentare le soluzioni che verranno impiegate sui veicoli spaziali di domani. Figlia del nuovo corso della Nasa, per il quale l'amministratore Daniel Goldin ha coniato lo slogan «faster, smaller cheaper» (più in fretta, con mezzi più piccoli e meno costosi), «Deep Space 1 » è un mix di tecnologie d'avanguardia e di componenti d'uso comune. Il computer di volo, per esempio, è lo stesso impiegato dalla sonda Mars Patìifinder, mentre gli strumenti scientifici videocamere e spettrometri per analizzare la composizione chimica - sono da 5 a 10 volte più leggeri e meno costosi di quelli sinora utilizzati in missioni spaziali. Rivoluzionario il sistema di propulsione, che impiega un motore a ioni. Il propellente viene accelerato non da un processo di combustione, come in un tradizionale motore a razzo, ma da un campo elettromagnetico: l'impulso specifico, cioè il rapporto tra spinta e propellente è 10 volte superiore. Pochi mesi dopo «Deep Space 1», la Nasa invierà un'altra son da per osservare da vicino una cometa. Stardust verrà lanciata nel febbraio prossimo. Cinque anni più tardi incontrerà il nu eleo della cometa Wild 9 per poi iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra, che si concluderà nel 2006. Nel suo percorso, racco glierà un po' del tenue pulviscolo presente nello spazio per metter lo a disposizione degli scienziati. Di qui il nome dell'astronave, che significa «Polvere di stelle» ed è il titolo di una vecchia canzone. Anche alla Nasa, in fondo, sono un po' sentimentali. Giancarlo Riolfo

Persone citate: Cape, Daniel Goldin, Giancarlo Riolfo, Space

Luoghi citati: Hollywood