LUIGI EINAUDI SCRITTORE CON L'IMPRONTA DI DOGLIANI
LUIGI EINAUDI SCRITTORE CON L'IMPRONTA DI DOGLIANI LUIGI EINAUDI SCRITTORE CON L'IMPRONTA DI DOGLIANI E' un paese, in terra di Langa, che ha dirottato il progresso per difendere il suo oro. Il paese è Dogliani, il progresso è il treno, l'oro è il Dolcetto. Temendo che il nero fumo nuocesse alle viti, i contadini hanno voluto i binari più in là. Saggezza e cocciutaggine antiche, secolari come l'aristocratico vino. In questo frammento di storia locale coesistono la lezione economica e la fabula, ossia l'essenza (una parte non lieve, almeno) di Luigi Einaudi scrittore, nato a Carrù nel 1874, ma legato nella memoria a Dogliani, il paese materno, dove si trasferì morto il padre esattore. Ed è un ricordo campagnolo fra gli RICORDO DI LUIGI EINAUDI Biblioteca civica di Dogliani Sabato 24 ottobre ore 17 lià esempi maggiori delle sue qualità letterarie: «...divenuto studente universitario, avevamo preso l'abitudine, mia madre ed io, di alzarci di gran mattino, verso le quattro e le cinque e di girare in campagna, per strade e sentieri, nel territorio del comune». Con l'avanzare della giornata «sulla grande piazza» si sarebbe potuto assistere «a fatti che oggi possiamo solo più contemplare nei quadri settecenteschi di Graneri (...). Il cavadenti giungeva nei giorni di fiera (...). Il tabarro, a forma di abbondante mantello ripiegato sulle spalle, era usato da tutti...». La biblioteca civica di Dogliani dedicata al Professore celebra due anniversari: il trentacinquesimo anniversario della fondazione, il mezzo secolo trascorso dalla salita di Luigi Einaudi al Quirinale (venne eletto 1' 11 maggio 1948: 518 voti contro i 320 andati a Vittorio Emanuele Orlando). Non dimenticando che il 30 ottobre si compiranno i trentasette anni dalla morte. Chiamati a «ricordare» sono Daniele Del Giudice, Alessandro Galante Garrone, Giulio e Roberto Einaudi, Beniamino Placido, Giorgio Ruffolo, Massimo Salvadori, Bruno Zevi. La stagione sul Colle è legata a un'opera, Lo scrittoio del Presir dente, che solleciterà il giudizio ammirato di un critico quale Geno Pampaloni: «La sua prosa cristallina e agevole resisterà al tempo almeno quanto il vigore delle sue analisi scientifiche. E mi si conceda un paradosso: quando riapro l'aureo volume che ha per titolo: Lo scrittoio del Presidente, non posso fare a meno di chiedermi se, per lo storico di domani, lo scrittoio non sia più importante del presidente». Lo scrittoio, lo scrittore. Non a caso ospitato nei Meridiani Mondadori {Scritti economici, storici e civili). Una presenza intensa nel catalogo dello Struzzo: dalle Cronache economiche e politiche di un trentennio alle Lotte del lavoro, da La terra e l'imposta al Diario dell'esilio 1943-1944, che accoglie la «predica» al figlio Giulio: «Nessuno sa quale sia la verità vera; sappiamo solo che essa non è quella comandata. Qualunque sia in avvenire la costituzione della nostra società, procura coll'opera tua d'oggi di preservare, nella lettera e nello spirito, nelle idee ispiratrici e nelle convinzioni giuridiche ed economiche dell'attuazione di queste idee, il bene supremo della libertà di negare la verità ufficiale». Predica, prediche. Prediche inutili e Le prediche della domenica, due miscellanee di saggez- za per la penna einaudiana. Estranee, va da sé, agli inchiostri giulebbosi, curialeschi, pedanti. Innervate dallo stoico imperativo «Fa' quel che devi, avvenga quel che può», accese dalla vena pedagogica di scuola piemontese. «La coscienza e il gusto di una tradizione che non dev'essere negata, ma riportata a galla e realizzata pienamente contro gli impedimenti di una civiltà disumana; l'idea di un progresso civile che nel corso del suo cammino è anche ricupero di un ordine umano sopraffatto»: ecco le peculiarità della migliore gens subalpina come le identificò Guido Piovene, come improntano la pagina, le pagine, del citoyen di Dogliani (artefice e, insieme, collezionista di parole, un bibliofilo sommo). Pagine doglianesi: tre prove di Luigi Einaudi - la prima è la prima nota, «Monografia economico-agraria del comune di Dogliani», apparsa sulla locale «Gazzetta» nel 1894 - che la Biblioteca civica raccolse dieci anni fa, presentate dal figlio Mario, lo studioso di Rousseau scomparso ( 1994) nella casa avita di San Giacomo. Discettando di piccola proprietà e mezzadria, di storia politica e amministrativa (indigena), dell'arte di governare un'azienda agricola a vigneto, il futuro Presidente si muove al lume di una certezza sempre onorata: «La vita è lavoro, solo han diritto alla quiete eterna coloro i quali passarono sulla terra adempiendo alla legge del dovere». Bruno Quaranta A mezzo secolo dalla salita al Quirinale un convello nel paese materno dove offrì le prime prove di saggista Luigi Einaudi nacque a Carrù nel 1874, morì nel 1961 E' autore, tra l'altro, di «Lo scrittoio del Presidente» RICORDO DI LUIGI EINAUDI Biblioteca civica di Dogliani Sabato 24 ottobre ore 17
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