VASCO

VASCO Il cantautore ritira il «Premio Tenco» e rende omaggio a Lucio VASCO Al supermarket con Battisti SANREMO DAL NOSTRO INVIATO Torbido e morbido angelo biondo senza età, Patty Pravo ha aperto ieri sera la ventitreesima edizione del Premio Tenco cantandone con grazia leggera la sigla, «Lontano Lontano», di Luigi Tenco, tradizionalmente affidata ad un personaggio ogni volta inaspettato. Nicoletta sarà infatti di turno solo stasera, all'Ariston invaso da entusiasmi insoliti che sembrano animare la storica rassegna della musica d'autore. Sarà stata la scossa elettrica iniziale di Vasco, ma perfino Raiuno si è ricordata ieri che il Tenco esiste, se non altro per decidere di diramare proprio in concomitanza con questo debutto sanremese i partecipanti a «Sanremo Giovani»: gesto che nel mondo della comunicazione suona come sfida allo spazio sui giornali. Ma qui in fondo se ne fregano, abituati come sono a vivere pericolosamente. Su piazza ci sono già gli habitués. Francesco Guccini un poco ingrassato, ormai alle prese con il nuovo mestiere d'attore-cameo; dopo «Radiofreccia» di Ligabue, gli toccherà un altro ruolo altrettanto breve: quello del padre di un bandito, Oscar Pedrazzini, in un film ancora senza titolo che si inizierà a girare in novembre nelle campagne piemontesi. Ce lo ha raccontato lui stesso: «Fra libri e film, il mio manager non mi vede più in giro per motivi musicali. Ma ora riprendo, andrò presto a Colonia per un concerto». Sta cominciando a mancare da troppo tempo un suo disco nuovo, Guccini... «Con tutto quel che ho da fare, come posso anche scrivere? Ma prima o poi arriverà, prometto», sorride. Interesse sta provocando l'arrivo delle nuove leve della musica d'autore. Durante la conversazione aperta di ieri nell'aperitivo di mezzogiorno, il pubblico studiava con curiosità i nuovi arrivati, underground e non. Ed è suonata qualche nota spocchio- setta, in questo santuario ligure della bonomia e dello scherzo, quando tutti hanno cominciato a giocare allo straniero in patria: tanto brava nel cantare, sembrava una caricatura Elisa, la ragazza/fenomeno di Monfalcone - 21 anni e già diva navigata - mentre raccontava con accento incerto fra il veneto e l'americano di non riuscire proprio a scrivere né a cantare in italiano. Troppa sicurezza ha guidato anche le parole di Morgan dei Bluvertigo: «Odio somigliare a qualcuno, e se la musica italiana è quel che stanno facendo ora Pino Daniele o altri gruppi di cosiddetto rock, noi siamo altrove». Le liriche di Morgan sono ormai oggetto di letture poetiche nei salotti milanesi: chi potrà mai fermarlo? [m. ven.] La 23a edizione della rassegna con il meglio della canzone d'autore è stata aperta ieri sera all'Ariston da Patty Pravo con «Lontano Lontano» Guccini s'è divertito in «Radiofreccia» e annuncia: reciterò in un altro film; tra le nuove leve c'è talento, fantasia, ma anche un po' di spocchia Spettacoli ira il «Premio Tenco» e CO et Vasco Rossi: è tornato a Sanremo diciotto anni dopo «Una vita spericolata» re Vasco Rossi: è tornato a Sanremo diciotto anni dopo «Una vita spericolata»

Luoghi citati: Monfalcone, Sanremo