Proietti: «Da regista imparo l'umiltà»

Proietti: «Da regista imparo l'umiltà» Dal Maresciallo Rocca a Neil Simon: dirige una nuova edizione di «Stanno suonando la nostra canzone» Proietti: «Da regista imparo l'umiltà» «Mi viene anche voglia di insegnare ai giovani» ROMA. Dopo diciott'anni Gigi Proietti toma sui suoi passi per dirigere una nuova edizione di «Stanno suonando la nostra canzone», la commedia di Neil Simon rappresentata per la prima volta all'Imperiai Theatre di Broadway nel 1979. Oggi in palcoscenico, al posto di Proietti e di Loretta Goggi, nei ruoli dei due protagonisti, il giovane e nevrotico compositore Vernon e la spiantata paroliere alla ricerca del successo Sonia, ci sono Gianluca Guidi (figlio di Lauretta Masiero e Johnny Dorelli) e Maria Laura Baccarini. «Rispetto ai due personaggi spiega Proietti in una pausa delle prove, tra un panino con la salsiccia e l'echeggiare di un coretto sono più adatti loro. Io ero un po' troppo debordante, ho dovuto faticare per contenermi e calarmi nella parte di questo giovane compositore che praticamente viene aggredito da una ragazza. Quanto alla Baccarini, fermo restando che la Goggi è un'attrice straordinaria in grado di fare qualunque cosa, direi che è perfetta anche fisicamente perchè è più minuta, irrequieta». Mattatore da grandi folle, da battimani scroscianti, da infiniti bis, Proietti, in età matura (58 anni dichiarati senza reticenze), spiega di aver scoperto un piacere nuovo: «Anni fa non avrei con- cepito il mio ruolo di adesso confessa -: l'applauso lo volevo tutto io punto e basta. E invece ora provo un'altra sensazione: parlare con degli attori giovani, confrontare i punti di vista, e poi vedere che in scena fanno le cose come ho detto io perché evidentemente le condividono: insomma, un'estasi». Soddisfazione reciproca, comunque, visto che sia Gianluca che Maria Laura tessono lodi del loro regista: «Pur essendo un attore dalla forte personalità - dice lei - non ha mai tentato di imporre la sua versione delle cose, semplicemente offre delle chiavi per interpretare i personaggi». E ri figlio di Dorelli aggiunge: «Gigi ha una conoscenza totale del teatro, con lui un attore è sicuro di essere diretto bene». Della commedia (che debutta il 31 a Arezzo, dal 3 novembre è a Torino e poi va in giro per tutt'Italia) Proietti dice: «E' preziosa perché pur essendo leggera ha un suo spessore importante e la satira di Simon sulla mania della psicologia dilagante è oggi in Italia più attuale che mai. E poi per me è divertente avere la possibilità di leggerla in un modo nuovo, diverso da quello con cui l'avevo affrontata la prima volta. L'età aiuta a vedere quanto si è stati imbecilli, voglio dire che serve a diventare più umili nei confronti del proprio lavoro. In più c'è la voglia di trasferire le esperienze vissute a chi desidera fare, imparare». Ai suoi attori, come per altro agli allievi del suo Laboratorio, Proietti non ama dare consigli nel senso classico del termine: «La recitazione non si insegna, il compito delle scuole è dare buoni strumenti per apprendere, far conoscere i vari metodi di interpretazione». L'unica frase che Proietti non vorrebbe mai sentir dire da un principiante è «Voglio entrare nel mondo dello spettacolo». Perché? «Perché è colpa della tv se si è diffusa quest'idea sbagliata dell'intercambiabilità, questa convinzione che tutti possono fare tutto. Non è così, io prima di fare una regia ho dovuto aspettare tantissimo: in questo Paese ognuno dovrebbe pensare a far bene il proprio mestiere». Nel futuro immediato di Gigi Proietti c'è la messa in onda (a fine novembre) su Canale 5 del film tv «Un nero per casa» di cui è regista e interprete; poi la seconda serie di ((Avvocato Porta» e per il momento nessun «Maresciallo Rocca»: «Mi hanno trasmesso per 42 volte, io ero contrarissimo anche se gli ascolti sono stati comunque altissimi. Adesso bisogna aspettare un po' prima di riproporre quel personaggio». Intanto l'attore riprenderà il suo recital, mediterà sulla prossima regia cinematografica e metterà a punto il progetto di un musical sull'«Odissea»: «Mi piacerebbe realizzarlo mescolando gli stili e concentrando l'attenzione sull'elemento nostalgia del ritorno, un aspetto della figura di Ulisse che mi ha sempre molto affascinato. E tutto questo da regista perché come protagonista credo che ci starebbe bene un altro tipo di attore». Fulvia Caprara La commedia con la Baccarini e Gianluca Guidi sarà a Torino il 3 novembre Su Canale 5 andrà in onda il suo film per la tv «Un nero per casa» Gigi Proietti: a 58 anni moltiplica le sue esperienze di regia, dal teatro alla fiction tv In cantiere, un musical sull'Odissea

Luoghi citati: Arezzo, Italia, Roma, Torino