Le banche? Meglio dei Bot

Le banche? Meglio dei Bot Le banche? Meglio dei Bot DMILANO OPO un primo semestre che è risultato davvero brillante, le performances del sistema bancario italiano sembrano destinate a rallentare nella seconda parte del 1998. E' quanto rileva Prometeia nel consueto rapporto «Previsione dei bilanci bancari», che è stato illustrato ieri pomeriggio. L'istituto di ricerche economiche stima, infatti, che «ai più che positivi risultati registrati entro la prima metà dell'anno in corso, segua un secondo semestre meno brillante, con riferimento in particolare ai ricavi da servizi di gestione del risparmio, all'utile da negoziazione e al margine da clientela ordinaria». Secondo Prometeia per l'intero 1998 la previsione è di un utile netto complessivo delle banche pari a 8566 miliardi di lire (1041 miliardi nel '97), che salirà a 9190 nel 1999 e a 9960 nel 2000. Un contributo importante alla formazione degli utili verrà dalla riduzione delle rettifiche su crediti e dalla riduzione del carico fiscale legata all'introduzione dell'Irap. Secondo le stime di Prometeia il settore bancario dovrebbe risparmiare attraverso l'Irap circa 3000 miliardi tra il 1998 e il 2000. La previsione del «roe» (cioè return on equity, l'indice della redditività delle aziende) medio del settore per il 2000 non decolla dalla soglia del 5 per cento, a cui già è vicino. «E' pur '.'ero - evidenzia il rapporto dell'istituto - che si tratta di remunerazioni del patrimonio superiori al rendimento netto dei titoli di Stato, peraltro per la prima volta nell'ultimo ventennio». Tuttavia, osser¬ vano i ricercatori di Prometeia, «ci sembra ancora un risultato insufficiente a remunerare i rischi assunti dagli investitori e poco coerente con le generalizzate aspirazioni delle banche». L'attesa è di un ulteriore aumento della differenziazione tra le performances dei singoli isitituti, il che induce ad ammettere «la possibilità che gli obiettivi ambiziosi annunciati da molti Gruppi (o singole banche) possano essere raggiunti». Ma «si pongono dei dubbi sul fatto che lo possano essere per tutti». «Per qualcuno, inevitabilmente, le ambizioni si dimostreranno velleitarie o destinate a trovare conferma sotto le insegne di qualcun altro», prevede Prometeia. MEDIOCREDITO CENTRALE. Attività consolidate pari a 14.524 miliardi ( + 28,8 per cento) e un utile netto di 65 miliardi (+25 per cento) per il Mediocredito Centrale a metà esercizio 1998. I dati sono stati approvati ieri dal consiglio di amministrazione dell'istituto presieduto da Gianfranco Imperatori. Sulla base della diversa struttura patrimoniale, il gruppo creditizio ha subito sostanziali modifiche rispetto all'esercizio precedente: le partecipazioni sono passate da 153 miliardi (giugno 1997) a 1262 miliardi; i crediti verso clientela da 2125 miliardi a 3634 miliardi; i crediti verso le banche da 7041 miliardi a 7130 miliardi. Dal lato del passivo, i prestiti obbligazionari sono passati da 1186 miliardi a 3399 miliardi e i debiti verso le banche sono cresciuti di 209 miliardi toccando i 6952 miliardi.

Persone citate: Gianfranco Imperatori