Telecom alla resa dei conti

Telecom alla resa dei conti Da Rossignolo proposte operative: arriva un amministratore delegato? Fari accesi sulla tv digitale Telecom alla resa dei conti Oggi Consiglio sull'assetto dei vertici ROMA. Accerchiato. E bersagliato. Ma Gian Mario Rossignolo, presidente della Telecom Italia, non molla. Tanto da aver già convocato per mercoledì prossimo una conferenza stampa per fare il punto della situazione dell'azienda, al centro da settimane e settimane di mille polemiche per le alleanze, le tariffe, le strategie, la fuga di notizie sui conti e altro ancora. E' questo il segno che Rossignolo si sente saldamente al suo posto? E che immagina di risolvere senza troppe complicazioni la seduta di oggi del consiglio di amministrazione, prevista per il pomeriggio a Milano? Il presidente si presenterà al Consiglio con numerose proposte operative, un circostanziato documento secondo alcune versioni, un vero e proprio pacchetto secondo altre. Da giorni è cresciuta, fra le polemiche, l'attesa per la seduta: c'è chi ha ipotizzato la perdita di poteri da parte di Rossignolo; c'è chi ha ventilato il siluramento; chi ha parlato della nomina (delineatasi sin dallo scorso giugno) di un amministratore delegato che affiancherebbe Rossignolo o gli sfilerebbe alcune competenze, stando alle diverse tesi. Nulla di preciso è ufficialmente annunciato. Anzi, trapela che anche questa mattina proseguirebbero i contatti per studiare le soluzioni migliori per rendere più efficiente la macchina Telecom. Contatti che, ovviamente, dovrebbero riguardare i principali azionisti privati (fra i quali Ifil, San Paolo, Alleanza, Generali, Comit, Unicredito, Imi e Ina) che hanno dato vita al nucleo stabile, cioè il gruppo di soci che determinano la gestione dopo la privatizzazione di un anno fa. L'azienda continua ad attirare su di sè un'attenzione esorbitante. Nonostante la privatizzazione sia alle spalle e facendo leva sul fatto che il ministero del Tesoro conserva momentaneamente una quota, appena ventiquattr'ore dopo la nomina, il ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale è intervenuto sulle vicende interne alla Telecom, chiedendo all'azienda di bloccare qualsiasi decisione. Spiega Cardinale: «Io penso che è buona regola che, quando si insedia un nuovo governo, è opportuno e elegante da parte di tutte le aziende nelle quali è presente ancora capitale pubblico, soprassedere da assumere qualsiasi decisione prima che si sia formulato un orientamento definito. Sono certo che anche Telecom ne vorrà tener conto». Franco Debenedetti, senatore per i democratici di sinistra e quindi esponente della maggioranza, ha criticato apertamente la dichiarazione di Cardinale. Debenedetti ricorda che «Telecom è stata privatizzata, il Tesoro ne ha incassato i proventi» e «ci mancherebbe che i proprietari privati, che devono affrontare rilevanti problemi, dovessero attendere il consenso, peggio seguire le indicazioni, di chi rappresenta il governo in Consiglio». Insomma, anche l'appuntamento di oggi rappresenta, fra ostacoli e discussioni, un'altra tappa della costruzione della nuova Telecom nata dalla privatizzazione e che, oltretutto, sta conoscendo una concorrenza a tutto campo con la piena apertura del mercato. Come governare allora la società? Il punto è questo. Sarà Rossignolo a proporre il nome di un amministratore delegato? Sarà, stando a indiscrezioni prive di conferma, un comitato, di cui lui non fa parte, a suggerire la scelta? Ma oggi ci sarà davvero la nomina? L'enigma dovrebbe essere risolto con i contatti di questa mattina. Per ora, natu¬ ralmente, la lista dei papabili è affollata. Secondo qualcuno è favorito Pasquale Pistorio, oggi alla guida della Sgs. Secondo altri è ben piazzato Elio Catania (Ibm Europa). Altri ancora parlano di Ubaldo Livolsi (ex Mediaset) e Paolo Guidi (Teleglobe). Quello dell' amministratore delegato è il problema che naturalmente stuzzica di più la fantasia. Ma l'elenco delle questioni di cui il Consiglio potrebbe occuparsi è lungo. Il comitato Audit (il controllo interno) potrebbe riferire i risultati dell'inchiesta condotta per la fuga di notizie sulle prospettive economiche dell'azienda: sa¬ ranno adottati provvedimenti? Il cda potrebbe poi esaminare la pratica della piattaforma digitale, la struttura per la tv via satellite e via cavo: sarà definita l'alleanza con il re della televisione Rupert Murdoch? Si chiuderà la porta alla Rai? Si prenderà atto che la Rai sarebbe pronta a comprare il 10% di Telepiù? Problemi, problemi. Ce ne sono tanti che 5 associazioni di dipendenti azionisti e piccoli azionisti (Adas, Adati, Agta, Asati e Ati) chiedono un'assemblea straordinaria per rimettere a fuoco le strategie. Roberto Ippolito ■ é- /' /■ 4> • é- é GLI AZIONISTI DI ROSSIGNOLO PERCENTUALE SULLE AZIONI ORDINARIE MINISTERO DELTESORO 5,17 AZIONARIAT0 STABILE 8,25 IMI 0,97 GENERALI 0,90 CREDIT SUISSE 0,W INA 0,80 CREDIT 0,76 C0MIT 0,73 IFIL 0,64 MONTE DEI PASCHI 0,63 C0MPAGNIA SAN PA010 0,60 ALLEANZA 0,55 FQNDAZIONE CARIPL0 0,50 R0L0BANCA 0,31^ TERZIDIVERSI r— # 27,58 ALTRIAZIONISTI 54,08^" ISTITUZIONAil (di cui Italia 14,74; di cut estero 39,34) r- DIPENDENTI DEL GRUPPO 2,63 BANCA D'ITALIA 2,29

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