In cella la madre distrutta di A. R.
In cella la madre distrutta In cella la madre distrutta Non manda i figli a scuola, multata Rifiuta di pagare e finisce in carcere AGRIGENTO. Una madre di 41 anni che non mandava a scuola il più piccolo dei sei figli, è stata arrestata ieri all'alba ad Agrigento. Sarà scarcerata stamane alle 8, dopo 30 ore esatte di detenzione che corrispondono all'ammenda di 100 mila lire disposto a suo carico dal giudice di sorveglianza, con la pena minima prevista dal codice penale per il reato di innosservanza dell'obbligo scolastico. I carabinieri hanno bussato alle prime luci del giorno al suo alloggio, proprio come quando si deve sorprendere un latitante, e le hanno messo le manette. Nessuna deroga al regolamento. E dal rionesatellite di Villaseta la donna è stata accompagnata nella sezione femminile del carcere. Quando i militari le hanno mostrato il foglio con l'ordine di carcerazione, è scoppiata in pianto e ha esclamato «non è possibile, è uno sbaglio». Poi si è ricordata della condanna che le era stata inflitta due anni fa e i cui effetti, nel disordine di una vita difficile con tanti figli per casa e il marito camionista sempre in viaggio, le erano passati di mente. Prima di seguire i carabinieri fino alla prigione, la donna ha telefonato all'avvocato Salvatore Re, al quale però si era rivolta quando i termini per pagare l'ammenda erano ampiamente scaduti. «Signora, non c'è più niente da fare», le ha risposto il legale svegliato di soprassalto. E a questo punto, rassegnata, la donna ha seguito i carabinieri urlando «a domani!» al marito e ai figli. «I giudici hanno fatto il loro dovere - ha commentato l'avvocato Re - e mi dispiace sinceramente per la mia cliente, ma devo dire che è stata poco diligente. Se fosse venuta da me in tempo utile, le avrei raccomandato di pagare subito l'ammenda. Invece la sentenza è diventata esecutiva e non è stato possibile evitarle il carcere». L'imputata non si era neanche presentata all'udienza fissata dal giudice di sorveglianza quando il pm, per evitarle il carcere, aveva chiesto la conversione dell'ammenda in libertà vigilata e quindi il giudice aveva deciso per la prigione. [a. r.]
Persone citate: Salvatore Re
Luoghi citati: Agrigento
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