Niente verbale? La multa non si paga

Niente verbale? La multa non si paga «Necessaria una seconda raccomandata, se il postino non trova il destinatario» Niente verbale? La multa non si paga La Consulta «grazia» gli automobilisti ROMA. Se vi arriva una multa per un'infrazione che voi non sapevate nemmeno di aver commesso, sappiate che potete non pagarla, in ragione di un cavillo che si chiama «vizio di notificazione» e che la Corte costituzionale ha riconosciuto come legittimo per impugnare l'ingiunzione di pagamento. In sostanza, se nessuno vi dice che avete commesso un'infrazione e non vi viene notificato il relativo verbale, la multa non esiste, punto e basta. Finora, per milioni di multe pendenti non c'erano speranze, ma d'ora in poi potranno venire annullate dal ricorso al pretore. Vediamo la questione da vicino. Voi commettete una infrazione al codice della strada, il vigile vi scopre, non può fermarvi, ma prende la targa, ed «eleva» una multa. Il postino vi recapita soltanto dopo qualche settimana il verbale a casa ma, alle 10 del mattino, quando passa, voi ovviamente non ci siete (sarete a lavorare, a scuola, al mercato eccetera), quindi lascia la cartolina gialla, spiegando che c'è «un documento giudiziario» a vostro nome all'ufficio postale. Mettiamo il caso che non possiate andare a ritirare il plico in tempo utile, entro 10 giorni. A quel punto la contravvenzione torna indietro all'ufficio dei vigili urbani. Di questa multa, del tutto ignota, sentirete parlare solo dopo un anno o due, quando ritornerà a casa triplicata e, questa volta, munita di bollettino per il versamento. Cadrete dalle nuvole: «Lei ha parcheggiato in divieto di sosta il 27 gennaio del '95 ed è quindi multato ai sensi della legge tal dei tali». A smentire non ci provate neppure, dal momento che della circostanza non ricordate assolutamente nulla. E il «taglieggio» dei Comuni va avanti: Una legge - la numero 890 dell'82 - consente infatti alle polizie municipali di non inviare una seconda comunicazione e, in sostanza, di non trasmettere mai agli interessati il verbale, ragion per cui quando arriva la bollettona da pagare, uno non è minimamente in grado di ricostruire l'addebito contestato e, per evitare il peggio, dà di portafoglio e basta. Con una sentenza datata 1° ottobre e pubblicata solo ieri (numero 346 del '98) la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo questo modo di fare e quindi incostituzionale l'articolo 8 della legge 890/82 secondo il quale, per l'appunto, in caso di assenza del destinatario del verbale di contravvenzione l'amministrazione cittadina non è tenuta all'invio di una seconda comunicazione. «Questa seconda raccomandata - spiega l'Unione nazionale dei consumatori, che ha avanzato l'esposto alla Consulta - non viene mai inviata e, quindi, il più delle volte l'automobilista neanche sa di aver ricevuto una comunicazione di contravvenzione, o perché il postino non lascia la cartolina gialla con l'invito ad andarla a ritirare o perché la giacenza nell'ufficio postale è di soli 10 giorni e, al ritorno del destinatario dal periodo di assenza, la contravvenzione è già tornata indietro. In tal modo - continua l'Unc - dopo tre o quattro anni arriva a sorpresa una cartella esattoriale con l'importo triplicato». «Ora - sostiene Vincenzo Dona, segretario dell'Une - sarà possibile impugnare davanti al pretore la cartella esattoriale con l'importo triplicato o l'eventuale ingiunzione di pagamento del prefetto, chiedendone l'annullamento se non è sta¬ ta inviata la seconda raccomandata». Secondo il colonnello Giuseppe Calabro, comandante dei vigili urbani di Napoli - città in cui le multe sono un milione e 200 mila l'anno - «questa sentenza rischia di far saltare gli uffici comunali impreparati a gestire un cosi articolato contenzioso con i cittadini». Ma la sentenza della Consulta non è retroattiva e, quindi, le multe in questione sono soltanto quelle emesse dopo il 1° ottobre. Per tutte le altre - che nel frattempo arriveranno - toccherà pagare. Altrimenti si va avanti, fino al pignoramento dei mobili. [r. r.] Grazie alla Consulta molte multe non dovranno più essere pagate

Persone citate: Giuseppe Calabro, Vincenzo Dona

Luoghi citati: Napoli, Roma