«Vaclov Havel plagiato dalla moglie» di Tito Sansa

«Vaclov Havel plagiato dalla moglie» Un libro choc «Vaclov Havel plagiato dalla moglie» VIENNA. Vàclav Havel, l'amato presidente della Repubblica ceca, ha di nuovo problemi di salute. Operato già una dozzina di volte, si è sempre ripreso ma ora respira a fatica, riesce a malapena a parlare e si regge in piedi con difficoltà. Nonostante ciò il valetudinario ultrasessantenne si comporta come un giovanotto in buona salute e viaggia di continuo: la settimana scorsa negli Stati Uniti, ieri l'altro a Londra, ieri in Germania. Nel frattempo ha festeggiato fino a tarda notte il suo compleanno, benché i medici glielo avessero vietato. E la popolazione boema e morava è preoccupata, ancora una volta teme per la vita dell'irresponsabile capo dello Stato. Ma non è lo stato di salute di Havel che maggiormente preoccupa in questo momento. A Praga sta per uscire un libro, dal titolo «Sette settimane che hanno scosso il Castello», definito «un siluro» contro il presidente della Repubblica e più ancora contro la sua seconda moglie, l'attrice Dagmar Veskrnova, di vent'anni più giovane di lui, invisa ai tre quarti dei sudditi della Repubblica ceca. Un riassunto del libro è stato pubblicato dal quotidiano Lidova Noviny e nella capitale è scoppiato il finimondo. Le «sette settimane» sono quelle dall'antivigilia della difficile operazione per un cancro al polmone alla quale Havel si sottopose nel dicembre 1996 fino al matrimonio (celebrato d'improvviso e in segreto) con la bella attrice nel gennaio del 1997. Dagmar, che all'epoca dell'operazione era ancora la signora Veskrnova (divorziata e madre di una figlia ventunenne) viene descritta come una «furia» che zittisce e addottora i" medici, fa venire pranoterapeuti, maghi e fattucchieri al capezzale del malato o, quandd Havel lotta contro la morte, sollecita un matrimonio urgente, inviando un'amica all'ufficio di stato civile con le parole: «Ho forse aspettato tanto che lui mi muoia ora?». L'autore del libro, Premysl Svora, giornalista presso la televisione privata Nova, dice di avere avuto le sue informazioni di prima mano, da testimoni oculari della vita privata del presidente e della moglie che taluno paragona a Evita Perón: come lei bionda, come lei donna di teatro, come lei dominatrice e reggente segreta degli affari di Stato. Da un sondaggio demoscopico fatto prima delle esplosive rivelzioni del libro risulta che ben nove cechi su dieci si oppongono alla richiesta di Dagmar (sottoscritta dal docile marito) di ancorare il suo ruolo di first lady nella costituzione e di assegnarle in permanenza una segretaria. La signora Dagmar Havlova non ha una segretaria, ma un segretario privato. Sulla funzione del quale la televisione Nova, neh" affermare che il matrimonio Vàclav-Dagmar è «in crisi», avanza il sospetto che sia «qualcosa di più che un segretario». Contro questa insinuazione la presidenza della Repubblica ha protestato, denunciando Nova alla magistratura. Tito Sansa

Persone citate: Dagmar Havlova, Havel

Luoghi citati: Germania, Londra, Praga, Stati Uniti, Vienna