La carica dei sottosegretari: da 49 a 56 di Maria Grazia Bruzzone
La carica dei sottosegretari: da 49 a 56 Ai Trasporti Luca Danese, nipote di Giulio Andreotti. Al Lavoro Raffaele Morese, numero 2 Cisl La carica dei sottosegretari: da 49 a 56 Marco Mimiti, dal Bottegone a Palazzo Chigi ROMA. Nipoti eccellenti nel governo D'Alema. Dopo Enrico Letta, figlio di un fratello del «berlusconiano» Gianni, neoministro popolare delle Politiche Comunitarie, entra come sottosegretario ai Trasporti il nipote di Giulio Andreotti Luca Danese, Udr. Quarant'anni tondi, manager con gli hobby del tennis e dell'arte moderna, a 26 era già presidente dei giovani De prima di far carriera come consigliere regionale prima, come deputato di Forza Italia poi. Ma quando Cossiga ha fatto nascere l'Udr ha sentito il richiamo della foresta centrista. Adesso darà una mano al diniano Treu, affiancato da Giordano Angelini, deputato diessino da sempre nei Trasporti. La pattuglia Udr è numerosa anche fra i sottosegretari, passati da 49 a 56 per accontentare un po' tutti. Sparsi qua e là, sono un po' ovunque. Al Tesoro e Bilancio, per esempio, dove Stafano «Nuccio» Cusumano, di Agrigento, ex segretario regionale della De siciliana, con la new entry diniana Natale D'Amico, alla squadra ciampiana (i diessini Laura Pennacchi e Giorgio Macciotta, il tecnico Piero Giarda, il Ppi Roberto Pinza). La rampantissima Maretta Scoca approda al ministero di Grazia e Giustizia, insieme alla diniana Marianna Li Calzi, accanto a Giuseppe Ayala (Ds) e Franco Corleone (Verde), entrambi confermati. Alle Finanze arriva invece il professor Ferdinando De Franciscis, avvocato patrocinante in Cassazione, «mastelliano» eletto nel Ccd nel collegio di Maddaloni. Scalzando, questa volta, il professor Marongiu di Ri. E un «udierrista» - Agazio Loriero, giornalista, ex Ccd, finisce anche al ministero dei Beni e Attività culturali con il popolare Gian Paolo D'Andrea, in sostituzione di Willer Bordon, silurato, e di Alberto La Volpe. L'ex direttore del Tg2 socialista d'antan si limita infatti a spostarsi di poltrona: sarà uno dei cinque viceministri di Rosa Russo Jervolino all'Interno, dove arriva anche il diniano Diego Masi, mentre il prodiano Sinisi, la diessina Vignieri e il «terremotologo» professor Barberi vengono confermati. Salto di poltrona anche per il popolare Fabrizio Abbate, che passa dall'Interno alla Difesa, dove restano il diessino Massimo Brutti e il popolare Paolo Guerrini, ma dove il neosegretario cossuttiano Paolo Guerrini, lunga carriera politica nel Pei, cercherà di «far convivere il programma della coalizione con la sensibilità pacifista dei comunisti». Tutti diessini (traime uno) i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, come da tradizione: l'«uno» è il prodiano Giancarlo Bressa, stretto fra l'ex ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini, la senatrice Elena Montecchi e il braccio destro Marco Minniti che il salto lo fa diretto: dal Bottegone a Palazzo Chigi. Ma la novità più grande è la pattuglia di sindacalisti che aiuterà il neoministro del Lavoro Antonio Bassolino. Fra i quali spicca Raffaele Morese, già segretario della potente Firn ai tempi dell'autunno caldo, fino a ieri numero due di Sergio D'Antoni alla Cisl dove lo aveva piazzato Fran¬ co Marini per bilanciare il «destro» segretario generale. Milanista, oltre che sindacalista, lo ha voluto Bassolino. Ma D'Antoni se lo aspettava («Non sono sorpreso», dichiara) e forse in cuor suo ne è anche lieto. Dalla Cisl viene anche Luigi Viviani, da tempo però senatore ds, mentre ex Cgil e «comunista» appena passato ai cossuttiani è Claudio Caron, operaio piemontese «doc», ex segretario della Camera del lavoro di Asti. Unica non sindacalista in cotanta squadra, Bianca Maria Fiorilli, presenza di Ri nell'ex ministero diniano. Scalzati inesorabilmente Antonio Pizzinato e Faderica Gasparrini. Ma la presidentessa delle Federcasalinghe sostiene di aver deciso lei di andarsene perché dopo due anni e mezzo voleva tornare alla sua organizzazione. «L'ho scritto a D'Alema, ringraziandolo. Ora è più importante far crescere il mio movimento, facendone una lobby intelligente e astuta», spiega, dicendosi amica di Di Pietro non meno di Dini, Marini e Cossutta (che ha visto da poco). Vicina al centro-sinistra, «ma quello che abbiamo votato». E questo? «Vedremo». Maria Grazia Bruzzone Raffaele Morese segretario generale aggiunto della Cisl da ieri è sottosegretario al Lavoro
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