«Cittadinanza ai figli degli immigrati»

«Cittadinanza ai figli degli immigrati» «Non riconoscere allo straniero che lavora il diritto di voto è negare la realtà» «Cittadinanza ai figli degli immigrati» Intervista alla neoministro Balbo: facciamo come in Usa ROMA. Si discute sulla cittadinanza ai figli degli immigrati. «Devono essere italiani - dice il ministro per le Pari opportunità, Laura Balbo - prendiamo esempio da Bonn e dagli Stati Uniti. Non riconoscere allo straniero che lavora il diritto di voto è negare la realtà». Balbo, sociologa, ha alle spalle numerosi studi sulle diseguaglianze ed il razzismo in Italia e due libri, scritti a quattro mani con il leader dei verdi Luigi Manconi all'inizio degli Anni 90. «L'idea di cittadinanza oggi è molto meno rigida che in passato e continua a modificarsi. Basti pensare che al momento in Italia, come in Europa, esistono tre livelli diversi di cittadinanza: i cittadini pieni; gli inseriti nel tessuto produttivo ma senza diritto di voto, come nel caso dei milioni di turchi presenti in Germania; gli esclusi ed i disperati. Pensare di escludere dall'idea di cittadinanza una sola di queste tre fasce negherebbe la realtà». Molinari A PAG. 11

Persone citate: Balbo, Laura Balbo, Luigi Manconi, Molinari

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Italia, Roma, Stati Uniti, Usa