LA RIVINCITA DELLA POLITICA

LA RIVINCITA DELLA POLITICA LA RIVINCITA DELLA POLITICA SI è chiusa la grande parentesi nell'Italia di fine secolo: la politica risale sul trono e lancia la sfida agli usurpatori. Guai agli illusi liberisti, ora tremuli davanti all'ingovernabilità di mercati mondiali irriconoscenti e imprevedibili. Guai alle anime candide, agli incantatori di sentimenti che promettono addirittura la felicità dei popoli. Guai, infine, alle corporazioni di una società civile da troppo tempo in preda alla vertigine d'onnipotenza. Davvero curiosa la Storia. D'Alema, primo postcomunista presidente del Consiglio nella Repubblica italiana, ha scelto proprio il discorso di investitura alle Camere per annunciare la fine dell'utopia. E lo ha fatto, altro paradosso, citando un cantore dell'individuo, il poeta intimista per eccellenza nel nostro Ottocento, Giacomo Leopardi. Ma non è stato un discorso poetico quello del presidente del Consiglio. La prosa, la dura prosa della politica ha risuonato nell'aula, attenta e fredda. Senza arroganza ma con la massima chiarezza, D'Alema ha cercato di inquadrare il caso italiano in uno scenario non solo europeo, ma addirittura mondiale. A suo giudizio, la riscossa della politica, in realtà, è suonata quando davanti all'ingovernabilità dei mercati, le ricette degli economisti sono risultate impotenti. Quando la mistica della globalizzazione, parola magica di uno sviluppo inarrestabile e trionfante, si è trasfigurata in un rosario di paure. In Europa l'ora della politica è suonata, sempre a giu-Luigi La Spina CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: D'alema, Giacomo Leopardi, La Spina

Luoghi citati: Europa, Italia