Ventola il Fenomeno della nuova Inter

Ventola il Fenomeno della nuova Inter Il rientro del bomber brasiliano coincide con il riscatto dei nerazzurri contro lo Spartak Mosca Ventola il Fenomeno della nuova Inter Un gol degno di Gigi Riva MILANO DAL NOSTRO INVIATO L'Inter dei giovani, strutturata per il prossimo millennio, è già buona subito. Ronaldo, Ventola e Pirlo assommano 61 anni in tre, con loro l'attacco nerazzuixo pare una nursery, ma contro lo Spartak Mosca, battuta per 2-1, nella partita che poteva scagliare i milanesi fuori dalla Champions League, hanno dimostrato quanto la giovinezza non sia un difetto quando l'assiste la classe. E se Ronaldo, al rientro dopo un mese, è stato un fenomeno limitato alla prontezza nello sfruttare l'occasione del raddoppio e se Pirlo, subentrato a Djorkaeff, infortunato, indulge a qualche leziosità. Ventola è parso l'uomo nuovo tra gli attaccanti, il più vicino alla reincarnazione di un Gigi Riva, per potenza, costanza, coraggio. La sua rete è stata un flash abbagliante e in ogni pericolo s'è visto il suo piede. Fino al gol, l'Inter ha esibito la faccia impiastricciata dei giorni peggiori e S. Siro, più vuoto di quanto meritasse una partita già decisiva, si apprestava con malagrazia a un'altra serata dolente. I primi fischi partivano intorno al 20'. I più sostanziosi si udivano alla mezz'ora, cioè un'attimo prima che lo Sventola cambiasse il corso delle cose, per dire quanto i nerazzurri si trascinassero su binari prevedibili persino dai russi, di buona scuola e di nessuna fantasia. Romantsev, l'allenatore più blindato del mondo perché è anche il presidente dello Spartak e solo in una gag alla Woody Alien potrebbe licenziare se stesso, aveva piazzato una difesa a tre più il libero Ananko. Simoni lo imitava però con Simeone e non Bergomi a dirigere la difesa: nelle intenzioni, una mossa mirata a far partire l'azione con il piede giusto dalle retrovie, nella pratica invece Simeone si imbalsamava là dietro, mentre i russi scendevano verso Pagliuca, bravo su un gran destro di Tykhonov all'8 e poi su Baranov al 12'. Questo Baranov, un'ala classica, faceva penare assai Silvestre ed era la sponda più sicura per i russi, mentre il brasiliano Robson provava a liberarsi di West e il modestissimo Pisarev non ce la faceva mai con Galante. Senza Titov, squalificato, l'attacco moscovita era una batteria di tiri dalla distanza, secondo le abitudini inculcate negli anni Ottanta dalla scuola-Lobanowski. L'Inter non riceveva aiuti dal ritorno di Ronaldo, timido e intimidito. Ma più colpevole era il girare a vuoto di Djorkaeff, rifinitore che non rifinisce ma porta palla. Per fortuna c'era Ventola. Al 21' il giovanotto rastrellava la palla dai piedi di Khlestov e solo l'uscita di Filimonov, che gli chiudeva il tiro ravvicinato, salvava lo Spartak. Sousa, con il passo quasi impercettibile, un tesoro per i fotografi che con lui non sfocano mai un'immagine, prendeva per mano la squadra. Prima un assist a Cauet, fermato in fuorigioco millimetrico, poi la gestione sempre più sicura della palla. Il momento migliore dell'Inter partiva dal gol di Ventola, una bordata di destro, su punizione appoggiatagli da Ronaldo dai 18 metri, che picchiava con inaudita violenza contro un palo e rimbalzava dentro la rete nell'altro angolo. Era una liberazione. Lo Spartak scompariva, l'Inter trovava folate aggressive. Mancava la precisione. Cauet su invito di Sousa saltava il portiere, che in tuffo gli deviava ancora la palla. E al 44', Winter lanciava in profondità Ronaldo, tutto solo: il brasiliano tirava addosso a Filimonov, poi cercava l'assist per Cauet. La ripresa era ancora nel segno di Ventola e di Pirlo, che serviva a Winter un'occasione geniale, sventata dal portiere russo. Ma, al 14', Ventola sgroppava in contropiede sulla destra e concludeva con un cross basso sul quale Filimonov commetteva l'unico errore (ma quanto grave) della sua serata, con ima presa viscida. Ronaldo piazzava la sua zampata, saltando la bella compagnia dei russi piantati nell'area piccola e mettendo la palla nella porta vuota. Sul 2-0 l'Inter melinava, per conservare le forze per la Juve e per sentirsi finalmente una squadra di razza padrona. Brutto errore. Al 20', su un cross dalla sinistra, la nuca di Tsymbalar puniva l'immobilità di Simeone e realizzava la rete che fino all'ultimo avrebbe tenuto in apprensione i nerazzurri, per i quali, evidentemente, nulla deve mai essere troppo facile. Adesso però le sarà meno difficile arrivare al match di Torino. Marco Ansaldo Ronaldo, in campo dopo un mese, si vede solo nell'azione del secondo gol di rapina | INTER ■ SPARTAK M. SEEM ralk^iiri ■ Arbitro: BATTA (Fra) 6,5 Reti: 32' pt Ventola. 14' st Ronaldo, 20' st Tsymbalar. Ammoniti: West, Winter, Partionov, Khlestov, Romaschenko, Ze Elias. Spettatori: 44.199 per un incasso 2.084.372.000 lire. Ventola, autore del primo gol dell'Inter, mentre cerca di saltare un difensore dello Spartak Mosca

Luoghi citati: Milano, Mosca, Torino