Parma rivive il giorno della paura

Parma rivive il giorno della paura L'Uefa indagherà d'ufficio sull'episodio del coltello che ha ferito il giocatore Parma rivive il giorno della paura Baggio: quella lama poteva cavarmi un occhio IL CASO VIOLENZA A CRACOVIA PARMA ON mi fermano nemme_ no le coltellate». Dino Baggio sdrammatizza così l'episodio che ha macchiato la trasferta polacca del Parma, ma quanto è successo a Cracovia non può non preoccupare. Un coltello che vola dalle tribune e finisce sulla testa del centrocampista gialloblù: lui se la cava con 3 punti di sutura, ma le immagini riprese da una telecamera della Rai mostrano chiaramente che proprio all'ultimo istante Baggio ha girato la testa, altrimenti la lama gli sarebbe finita in un occhio. «Lì per lì ho pensato a una monetina: solo dopo aver visto quella lama per terra mi sono reso conto di quello che era successo veramente. Comunque non mi sono scomposto: sono uscito per farmi medicare e poi ho ripreso a giocare come prima. Mi ero spaventato di più un anno fa, quando, a Praga, in uno scontro aereo ho preso una testata e mi sono ritrovato col volto coperto di sangue». Seppur giovane, Baggio ha già una lunga carriera sulle spalle, ma un episodio del genere non gli era mai capitato. «Dalle curve viene giù di tutto: a Reggio Emilia ci tirarono pure dei rubinetti strappati dai bagni dello stadio, che se ti prendono in testa possono essere molto pericolosi, ma un coltello... no, una cosa del genere in Italia non può succedere». A Cracovia, invece, è successa. Il presidente dei polacchi, Ludwik Mietta Mikolajewitz, ha cercato di negare l'evidenza: «Non c'è stato nessun coltello: a mio modo di vedere gli italiani, insoddisfatti del pareggio e preoccupati per le eventuali critiche dei tifosi e della stampa, hanno esagerato i fatti», ha dichiarato aggiungendo che il giocatore del Parma «è stato sicuramente colpito da un ogget¬ to lanciato dalle gradinate, ma la ferita non doteva essere così grave se il calciatore è rimasto in campo fino alla fine». Il presidente del Wisla, inoltre, ha avanzato l'ipotesi che l'oggetto che ha colpito Baggio non sia stato lanciato dai tifosi della sua squadra, ma da quelli dell'altro club della città, il Cracovia, che cercano sempre «di insozzare l'immagine del Wisla». I dirigenti della società polacca, comunque, hanno fatto pervenire al Parma le loro scuse ufficiali, che probabilmente non basteranno ad evitare la squalifica del campo. L'Uefa ha deciso di agire d'ufficio (ha già chiesto e ottenuto le immagini girate dalla Rai), mentre il Parma le ha fatto avere un dossier su quanto accaduto ai tifosi (un ragazzo accoltellato, altri tre parmigiani malmenati). Ma una decisione non arriverà prima del 12 novembre, quando si riunirà la Commissione disciplinare. «Evidentemente a Cracovia c'è un gruppo di vandali che agisce indisturbato - continua Baggio -, ma sono convinto che a Parma, in occasione della partita di ritorno, non ci saranno problemi: le forze dell'ordine sapranno tenerli a bada e renderli inoffensivi». Il risultato della partita di Cracovia ( 1 -1 ) non è comunque in discussione, anche per l'onestà del giocatore del Panna e della Nazionale. Ma qui ricordano ancora il «caso» Cascione: nel campionato '89-'90 il giocatore della Reggina fu colpito alla testa da un accendino proveniente da un settore del Tardini. Lui si fece portare fuori in barella e la Reggina ebbe partita vinta a tavolino, ma il Parma, alla fine di quella stagione esaltante, ottenne ugualmente la promozione in serie A. Paolo Emilio Pacciani Ma i polacchi negano «E' un'esagerazione» Dino Baggio riesce a scherzare sull'episodio in cui è stato coinvolto