Peruzzi tiene la Juve in Europa

Peruzzi tiene la Juve in Europa La Champions League sorride ai nerazzurri, mentre a Bilbao i bianconeri strappano un pari che può rivelarsi prezioso Peruzzi tiene la Juve in Europa Le sue parate decisive stoppano l'assalto basco BILBAO DAL NOSTRO INVIATO Il terzo pareggio che la Juventus strappa in Champions League tiene aperto il sentiero che porta ai quarti di finale, anche in virtù della vittoria che il Rosenborg coglie a spese del Galatasaray, spodestandolo, così, del primo posto. Poteva perdere, la Juve di Bilbao, ma anche vincere. Marcello Lippi l'ha corretta in corsa, rimediando a un assetto iniziale che faceva acqua soprattutto nel settore di Pessotto. Con Iuliano, la squadra è parsa meno vulnerabile. I campioni d'Italia hanno ricavato poco da Inzaghi, Del Piero e Zidane, accerchiati dagli indiavolati avversari. Per un tempo, meglio i baschi di Fernandez. Nella ripresa, Juve più attenta e disinvolta. Athletic, Athletic. La storia rumoreggia sulle gradinate. In campo, ci si batte a muso duro, ma senza sotterfugi, un inchino a ogni botta. L'arbitro non fischia mai. La Juventus giochicchia per un quarto d'ora, quanto basta a Davids per spalancare l'area a Inzaghi, il cui tiro, dalla lunetta, avrebbe giustificato ben altra mira. Già privi di Javi Gonzalez, Larrainzar e José Mari, i baschi perdono anche Alkorta, al posto del quale viene precettato il mastodontico Bios. Piano piano, l'Athletic guadagna metri, circonda e ammutolisce con il pressing Inzaghi, Del Piero, Zidane, costringe Di Livio e Pessotto, soprattutto lui, a tribolati rammendi, obbliga Birindelli, Tudor e Monterò a disimpegni così febbrili che, spesso, diventano munizioni per chi attacca. L'Athletic pigia a tavoletta. La Juventus ne soffre le improvvise folate, anche per via di quella grottesca difesa a tre che sboccia verso l'ir, senza sollevare Deschamps dal navigare fra Scilla e Cariddi, fra Guerrero e Alkiza. Il pressing dei baschi è furia a comando. Al 19', un errore di Del Piero propizia un contropiede che, attraverso Imaz e Urzaiz, porta J. Etxeberria a tu per tu con Peruzzi. Ci vorrebbe un miracolo: Peruzzi lo compie. A Zidane non riesce di accendere la luce. La Juve rincula, aggredita a centro- campo, scoperta sulle fasce. L'assedio lo rompe un'iniziativa di Del Piero, che Deschamps, infiltratosi sino al limite, non sfrutta. Può succedere di tutto, a forza di lasciarsi risucchiare, e difatti, al 28', un'omissione di Tudor, su punizione di Guerrero, procura la più ghiotta delle occasioni: Lacruz, tutto solo, la sciupa di testa. Corre ai ripari, Lippi. Fuori Pessotto, infilzato dalla baionetta di J. Etxeberria, e dentro Iuliano. Tre centrali, con ai fianchi Birindelli (destra-sinistra) e Di Livio (destra-sinistra-destra-sinistra), a proposito di idee chiare). Blindata la Maginot, i campioni d'Italia possono, così, uscire dal bunker: 36', sventola di Davids, a rischio di autogol; 38', punizione di Del Piero, carambola su Birindelli, brivido; 42', da Deschamps a Inzaghi, in bocca al portiere. Scaramucce nel covo dei tifosi juventini e cariche della polizia introducono la ripresa. L'Athletic cerca d'increspare le acque, di aizzare il ritmo contro una Juve non più in palese affanno, ora che Lippi l'ha ridisegnata, e sempre reattiva: prova ne sia lo spericolato avvitamento in forza del quale, al 9', I. Etxeberria sfila dalle chiome di Del Piero una parabola arguta dell'inossidabile Di Livio. Fernandez richiama Guerrero, così così, e sfodera un'altra punta, Ezquerro. Adesso è la Juve a recuperare campo e personalità: al 14', Inzaghi-Deschamps, applausi per tutto, il movimento, il tiro, la parata. Tre angoli sprigionano altrettante bolge a casa Peruzzi. Ma al 22', è Zidane a smarcare Inzaghi: I. Etxeberria gli piomba sui piedi, rubandogli il tempo. Quando scocca la mezz'ora, gli dei pilotano fra i guanti di Peruzzi, annaspante sulla linea, una strepitosa girata di Urzaiz. Tacchinardi avvicenda un Davids forse esausto, sicuramente fra i più generosi. Molto si agita, Inzaghi, tanto da essere ammonito, allorché il guardalinee Knudsen gli annulla u gol-partita, al 33', ma il fuorigioco era netto. Fonseca dà il cambio a Del Piero. La Juve ribatte colpo su colpo. Graffiata, morde. Il finale, però, è tutto Athletic, con Alkiza che, sfrecciando ai cento all'ora, impegna strenuamente Peruzzi. E così la partita, ardente e corretta, approda al risultato più equo. Roberto Beccantini BSIB m B H|§|| m Arbitro: MILTON NIELSEN (Dan) 6 Ammoniti: Inzaghi. Spettatori: 35 mila circa. Un'azione di Zidane, per la prima volta in maglia bianca, contrastato da Urrutia: la partita di Bilbao è stata combattutissima

Luoghi citati: Bilbao, Europa, Italia