Costanzo: pace armata di Fulvia CapraraMaurizio Costanzo
Costanzo: pace armata Vertice risolutivo a Mediaset, il risultato è a favore del direttore di Canale 5 Costanzo: pace armata «Le dimissioni come una colf» ROMA. Si placa la tempesta ai vertici Mediaset, e nel sorriso di Maurizio Costanzo, che resta alla guida di Canale 5, si legge il risultato di un corpo a corpo aziendale per ora chiuso a suo favore. Dopo due giorni di confronti, dichiarazioni, colpi bassi e non casuali allarmismi, il presidente Mediaset Fedele Gonfalonieri, il direttore generale Mario Brugola e Costanzo annunciano ai giornalisti, convocati nelle saie del palazzo Mediaset, che il chiarimento c'è stato e che l'armonia regna sovrana in un'azienda in cui si rendono spesso necessari aggiustamenti in corsa se non radicali mutamenti di rotta. Ma è il giornalista coi baffi, in chiusura dell'incontro, a dare il senso degli avvenimenti: «La lettera di dimissioni? La tengo sempre qui in tasca e l'ho messa sul tavolo come una colt anche all'inizio dell'incontro di oggi». Nel primo pomeriggio, ieri, il comunicato ufficiale diffuso da Mediaset riconferma il molo di Costanzo a capo di Canale 5, ma nello stesso tempo precisa che «spetta alla direzione generale la responsabilità finale della gestione delle attività televisive, ed è la direzione generale ad indicare obiettivi di budget, di ascolto e assetti organizzativi». Sembra un punto a favore di Mario Brugola, indicato in questi giorni come il principale avversario del re I del «Costanzo Show». Ma il docu' mento parla anche di direttori di rete che operano «con la più completa autonomia editoriale, creativa e gestionale» ed è soprattutto questa la certezza che ha fatto tornare il sorriso sotto i baffi di Costanzo. E che, dopo il colloquio alla presenza di Gonfalonieri, ha fatto dire a Brugola: «Tra me e Costanzo non è mai esistita nessuna diatriba, l'ho voluto io alla guida di Canale 5 e credo che sia il miglior direttore che la rete possa avere. Se c'è stato un malinteso è dovuto solo alla cattiva comu¬ nicazione». E ancora: «Si lavora gomito a gomito sui prodotti, perché la tv è un'azienda che ha bisogno di interventi rapidi. A Mediaset non esistono lotte intestine, ognuno porta avanti i suoi compiti e le sue responsabilità, insomma per questa vicenda c'è stato troppo rumore». Quanto alla decisione di sopprimere un programma appena nato, Brugola precisa che quella spetta al direttore generale «perché il problema di un programma diventa un problema di pubblicità, che è l'unica cosa che non posso togliere». Ma Costanzo è ben fermo nelle sue convinzioni: «Succede che i programmi vadano aggiustati, è una cosa norma¬ le». Dalla sua, sempre ieri, si era già schierato Meluzzi dell'Udr parlando di «aggressione di cui Costanzo è vittima», mentre nel sondaggio lanciato da Rispoli a «Tappeto volante», il 70% degli intervistati ha dichiarato che il giornalista non deve lasciare la tv per la politica. Il commento finale della vicenda è nelle parole di Fedele Confalonieri che, definendo Costanzo e Brugola i suoi «due gioielli», osserva saggio: «Tutto questo, se fabbricassimo cioccolatini o automobili non avrebbe avuto due righe sui giornali, e invece occupandoci di comunicazione...». Fulvia Caprara Maurizio Costanzo: «La lettera di dimissioni? La tengo sempre in tasca e l'ho messa sul tavolo come una colt anche all'inizio dell'incontro»
Persone citate: Brugola, Costanzo Show, Fedele Confalonieri, Mario Brugola, Maurizio Costanzo, Meluzzi, Rispoli
Luoghi citati: Roma
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