TOMBA

TOMBA Parla il campione, in tivù con «Alex l'ariete» TOMBA La mia gara adesso è il set ROMA. Alboino Tomba: da campione di sci ad attore di fiction. Slalom gigante. Vent'anni sui campi di neve, un mese tutti i giorni sul set: una prova tremenda. Lui ne ha paura, ma dopo aver dato l'addio alle piste occorreva trovarsi un nuovo mestiere. L'occasione gliel'hanno offerta i Cecchi-Gori, senza Rai né Mediaset, proponendogli la loro prima fiction tv, «Alex l'ariete», commedia d'azione su un carabiniere confezionata apposta per lui, girata in coppia con Michelle Hunziker, ma affidata a quel grande regista che è Damiani. 11 corteggiamento è durato anni, ma alla fine Tomba ha capitolato. Camicia rossa, pantalone nero e incredibili stivaletti con punta allungata appena comprati perché all'ultima moda, Tomba affronta con disagio e imbarazzo la sua prima conferenza stampa da star dello spettacolo. Abituato alla concentrazione silenziosa dello sciatore, le parole per lui sono oggetti misteriosi. Non risponde mai alle domande con sì o con un no, ma con giri di frasi smozzicate che non clùariscono i concetti ma alludono a situazioni. Le risposte vanno interpretate più che riferite. Ma ha uno sguardo allegro, gesti comunicativi, buona volontà. Potrebbe diventare il Maurizio Arena dei nostri giorni, se ancora ci fossero i poveri ma belli. Perché ha scelto di fare l'attore? «lo viaggio in macchina da solo, non ho mai avuto il jet privato. Sono normale, io, e voglio far vedere per una volta alla gente cose mie. E poi recitare in questo film ò più facile perche sono un carabiniere. Mi son rivisto sullo schermo e m'è venuta la pelle d'oca». Cos'altro avrebbe potuto fare dopo l'addio allo sci? «Ho gli sponsor, tanti, che ancora si interessano a me. Che so, quello degli orologi, quello dei vestiti. Ma di far cinema me lo chiedevano da anni e allora ho detto: adesso gli faccio vedere che so fare. So bene che alcuni sorrideranno di Tomba che passa dallo sci al cinema, ma voglio provarci lo stesso. E poi qua, su un set, puoi sbagliare e rifare da capo, là in gara non puoi sbagliare mai». Si era detto che aveva ricevuto offerte dall'America. «Vero. Ho conosciuto tanti attori e tutti mi hanno invitato ad andare a Hollywood a provare. S'era parlato pure di una mia apparizione da guest star in "Baywatch". Ma perché non cominciare a casa mia?». Com'è cambiata la sua vita in questi mesi? «Sono stato per vent'anni a tremila metri coi lupi, adesso sono scese in città e mi guardo intorno. Era molto tempo che pensavo di smettere. Questo però era l'anno giusto perché scadevano anche molti contratti con gli sponsor. Finalmente, da quindici giorni, sono ufficialmente fuori dallo sport». Ne era proprio stufo? «Ma si, foi-se ho vinto troppo. In ga- ra tutto bene, dopo uno schifo: la stampa mi teneva sotto tiro». E adesso che fa? «Con la neve basta: troppi paletti e porte nella mia vita. Vorrei andare in vacanza, magari in Africa dove non sono stato mai. Per ora, però, faccio la televisione». Le piace la tv? «La guardo poco. Se uno guarda il tg al mattino con tutti quei morti poi vuole uccidersi anche lui. Preferisco i documentari». E il cinema? «Non ci vado mai perché al cinema ci sono i tifosi che mi bloccano. A volte vedo un film in cassetta». Cosa preferisce? «Mi piacciono i film d'avventura. Ma il preferito è "Scuola di ladri" perché è quello che è successo tra me e il mio manager: io guadagnavo e vincevo, lui si pappava tutto». C'è un'attrice con cui vorrebbe recitare? «Mi piacciono tutte e nessuna. Forse con Monica Bellucci, o con la Cucinotta. Con Kim Basinger no, ormai ha troppe rughe». A «Mai dire gol» Dix la sfotte pesantemente: le dispiace? «No, ma non devono continuare. E poi, se da cento metri lui può sembrare Tomba, da dieci lo è meno». Al cinema non ha voluto esordire come sciatore ma come carabiniere sì: perché? «Ci tenevo, io, alla divisa. Ma me ne sono dovuto andare perché qualunque cosa facevo c'era un fotografo a immortalarmi. M'hanno pure accusato di aver posato nudo: ma come si fa la sauna, vestiti? Sono uscito dall'Arma per non crear casini, ma quando ho sfilato con la Loren sulla Fifth Avenue era emozionante. Nel cuore di un carabiniere la Fiamma resta sempre un po' accesa». Simonetta Robiony «Perché faccio l'attore? Quando reciti puoi sbagliare e ricominciare: nello sci invece non sono permessi errori» «Nel film sono carabiniere, come nella vita. Io ci tengo alla divisa: la Fiamma nel cuore resterà sempre accesa» x l'ariete» a set con tutti quei morti poi perché è quello che è successo tra pesantemente: le dispiace? immortalarmi. M'hanno pure accu

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