Autunno italiano sulla Senna

Autunno italiano sulla Senna Mostre, conferenze, spettacoli, libri dedicati alla Serenissima: un'overdose di Laguna Autunno italiano sulla Senna Parigi si mette in coda per Tiepolo PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Venezia sbanca l'autunno artistico francese. Due belle mostre sul Tiepolo, il Grand Palais che apre a Lorenzo Lotto, colloquio su Giacomo Casanova (cui Philippe Sollers dedica il suo ultimo libro), musica vivaldiana. Parigi sfiora, in somma, l'overdose da laguna. Aggiungiamoci l'expo sul Tintoretto, più conferenze, spettacoli, iniziative minori, e vedremo la Serenissima celebrare una miniapotesosi sulla Senna. Il resto della Penisola le fa da cornice e nulla più. Il 13 novembre s'inaugurerà Salviamo Assisi, doviziosa rassegna sui tesori umbri in pericolo, il marchigiano Leopardi animerà una «3 giorni» alla Sorbona, e Marco Ferreri si vede tributare una lunga restrospettiva. Ma la serie «Automne italien», il rendez-vous culturale faro della rentrée parla, in realtà, veneziano. Curioso, ma non troppo. La veneziofilia è un morbo endemico, quassù. Francois Mitterrand si era comprato casa sui canali, l'ex premier Juppé dedicò a San Marco la sua prima fatica letteraria, e tra i fedelissimi ritroviamo ampi squarci del Gotha Rive Gauche. Parigi alberga, inoltre, l'unico teatro goldoniano fuori Italia, e diverse trattorie che privilegiano chicche lagunari sull'inevitabile pizza. Il mito, dunque, era in piena forma. Ma occorreva sostanziarlo. E per strappare la città dogale all'utopia facilona dei weekend romantici, qual migliore antidoto che ospitarne i capolavori? Tiepolo, in primis. Il museo Jacquemart-André ha appena restaurato - sponsor, le Generali - gli unici affreschi del maestro che la Francia possegga. Ed è bello ammirarli in un delizioso hotel particulier, con schizzi preparatori e studi attraverso i quali già s'intra- vedono le opere più famose. Enrico III, affrescato sullo scalone mentre arriva a Villa Contarmi sul Brenta, gemella in fondo Parigi e l'entroterra di Venezia. Ma non si può dire le liaisons abbondino. Il Petit Palais preferisce quindi saggiamente al gioco delle corrispondenze un più concreto «scopriamo Tiepolo». E la notevole ricchezza espositiva indennizzerà il visitatore per le lunghe code ai cancelli. C'è il Tiepolo lampeggiante che nel Sacrificio d'Isacco rende con bravura moderna un dramma insostenibile. Ma anche le più prevedibili scene mitologiche o a fine liturgico. Più gli straordinari Pulcinella e il toccante Fanciullo con un libro. Il ciclo di Cleopatra illustra a dovere, per terminare, il genio scenografico nel quale eccelse. Ma, come osserva un critico su Liberation, affastellando commesse e protettori il cottimista Tiepolo non andava troppo per il sottile. Donde fasi di stanca, ripetitive e forse banali. L'esposizione, che rifugge dal panegirico, gliene dà atto. Ma, nel contempo, s'ingegna a rettificare l'immagine che il romanticismo francese gli appioppò. Quella cioè di un artista cortigiano e dallo zelo servile verso il potere, purché - beninteso - lo finanziasse. Con Lotto, la scena cambia. «Pittore mistico e sensibile», come titola La Croix, fa scoprire al pubblico francese che arte devozionale può rimare con realismo. La mostra - che Parigi eredita da Washington via Bergamo - vuole riabilitarne il carisma. All'ombra di Tiziano, il povero Lotto languiva. Anziché una pallida copia altrui, non lo potremmo considerare in sè? Il successo dell'eesposizione testimonia che emarginarlo fra i «minori» fu un abbaglio storico. Alcuni quadri soggiogano. Per esempio L'adultera, la cui spalla fronteggia icasticamente la folla di aggressori maschili. Gesù è lì, ma si direbbe una comparsa e non la star. Paralizzato dal pathos che attanaglia la donna e i suoi lapidatori. Enrico Benedetto Giambattista Tiepolo. Petit Palais Fino al 24gennaio. Les fresques de Tiepolo. Musée Jacquemart-André, fino al 20 gennaio Lorenzo Lotto ( 1480-1557) un genie inquiet de la Renaissance Galeries Nationales du Grand Palais fino all'I I gennaio. C'è anche spazio per una rassegna dei tesori di Assisi; una 3 giorni alla Sorbona su Leopardi; un ciclo di film di Ferreri Qui accanto «Il banchetto di Cleopatra»; sopra il ritratto di «Donna con mandolino» in basso un particolare del «Sacrifìcio di Isacco»