E' il lettore che riscrive l'opera

E' il lettore che riscrive l'opera LA LETTERA D! O.d.B. E' il lettore che riscrive l'opera MA cosa fa, gentile Signor Sicari? Lassù da Bergamo lascia cadere su di noi interrogativi di tutti i tipi. Mi fa l'impressione di affrontare un esame. E questo mi confonde un poco anzi di più perché basta che qualcuno mi faccia una domanda perché io mi senta in imbarazzo e mi affanni per mettere insieme una risposta plausibile. Sono esattamente il contrario di un tuttologo. «Mi chiedo», però, insiste lei, «se questa continuità nel tempo dipenda solo dell'argomento (a prescindere dall'oggettività) o se non trovi invece un giustificato conforto anche nella forma. Temo che un linguaggio pesante, difficile e antiquato disgusti il lettore medio. Viceversa, un modo di scrivere semplice, ordinato e accattivante, di solito, riesce ad attirare e trasportare il lettore. Indipendentemente dell'argomento. E dall'epoca. Ma la questio- E' il leche ril'op ttore scrive era ne s'ingarbuglia. Forse e vero che un grande scrittore dovrebbe farsi intendere da tutti i lettori. Tuttavia, questa elementare ovvietà teorica non sempre ha riscontro nella pratica. Prendiamo, a esempio, il romanzo Ulisse di Joyce. Tutti i critici dicono che è un capolavoro. Non pochi lettori affermano che è un "mattone". Per capire il romanzo del grande irlandese occorrerebbe avvicinarsi all'opera con il gusto di rintracciarvi e studiare un certo stile, un artificio narrativo particolare, un linguaggio fuori dell'ordinario, un tono inconsueto. Ecco: il piacere della lettura proviene anche dall'emozione suscitata dalla "estetica della forma" e non esclusivamente dall'argomento sempre concreto e attuale. Gentile Del Buono, cosa ne pensa lei?...». Generosamente, venendo in aiuto al mio imbarazzo, lei ha anticipato la sua risposta. Ed è una risposta convincente che riguarda ogni significato della creazione artistica, lo, comunque, aggiungo che oltre alla bravura dello scrittore hi sempre valore la sensibilità del lettore. E' il lettore che ricostruisce l'opera secondo le sue preferenze, a volte addirittura riscrivendola col suo cuore. Non ci sono capolavori o mattoni. Ci sono solo libri e non libri. Oreste del Buono Gentile Signor Del Buono, ci si continua a interrogare sul compito della letteratura. La domanda chiave è questa: Lo scrittore (non solo di romanzi) deve raccontare la realtà così com'è ovvero senza alcun trasporto emotivo o può anche inventarsi una storia lontana anni luce dagli accadimenti della sua epoca? Qualcuno - forse conciliante - sostiene che i libri migliori trattano della loro epoca, ma poi riescono a rimanere vivi e attuali in eterno... Fabio Sicari, Bergamo

Persone citate: Del Buono, Fabio Sicari, Gentile Del Buono, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Bergamo