Troppe perdite alla Rover Saltano oltre duemila posti

Troppe perdite alla Rover Saltano oltre duemila posti AUTO «Insufficiente» la produttività degli operai inglesi Troppe perdite alla Rover Saltano oltre duemila posti LONDRA. La Rover taglierà duemila e 400 posti di lavoro nei suoi stabilimenti in Inghilterra per fronteggiare forti perdite, definite «completamente inaccettabili» dalla Bmw che l'ha acquistata quattro anni fa. Ma i sindacati temono il peggio. C'è il rischio che la casa madre tedesca possa decidere di chiudere l'impianto di Longbridge, vicino Birmingham, che produce, oltre alla Mini, i modelli 200 e 400 e dà lavoro a 14.000 persone. Alla radice del problema ci sono le ingenti perdite accumulate dalla Rover, che lunedì, al salone dell'automobile di Birmingham, ha presentato il primo nuovo modello del dopo-Bmw, la «Rover 75». Perdite, attribuite alla forza della sterlina e alla bassa produttività dei lavoratori britannici misurata contro i livelli ben più alti dei colleghi tedeschi. Secondo un recente rapporto dell' «Economist Intelligence Unit» l'impianto di Longbridge è uno tra i meno produttivi d'Europa con 33 vetture per dipendente nel '97 rispetto, per esempio, all'impianto di Eisenach della General Motors con 77 vetture per dipendente. Da parte sua, il presidente del gruppo Bmw, Bernd Pischetsrieder, ha affermato che una decisione su eventuali ulteriori misure volte a ridurre i costi della società verranno prese nelle prossimo due settimane. La direzione della Rover, intanto, ha sottolineato che la casa automobilistica deve ridurre del 20% i costi legati al personale per garantire la sopravvivenza dell'impianto di Longbridge: «Questo significa che ci saranno perdite di posti di lavoro. - ha affermato Bernard Carey, responsabile della comunicazione alla Rover Non sappiamo quanti».

Persone citate: Bernard Carey, Bernd Pischetsrieder

Luoghi citati: Birmingham, Europa, Inghilterra, Londra