Inflazione ferma all'1,7% ora tutti aspettano Fazio

Inflazione ferma all'1,7% ora tutti aspettano Fazio Inflazione ferma all'1,7% ora tutti aspettano Fazio ROMA. Inflazione stabile secondo i dati delle prime nove città campione. La media degli aumenti dei prezzi al consumo indica una crescita mensile dello 0,3%, un dato che mantiene l'inflazione di ottobre all'1,8%. E' possibile però che il dato sulle ultime due città campione (domani) e quello definitivo dell'Istat (il 6 novembre) possano portare ad un arrotondamento più favorevole facendo frenare il carovita all'1,7%. A far registrare i maggiori rincari dei prezzi sono state Perugia e Venezia, rispettivamente con lo 0,6% e lo 0,5%. Aumenti mensili più forti del previsto anche a Milano e Firenze (0,3%), più contenuti a Torino e Napoli (0,2%) e a Palermo, Trieste e Bari (0,1%). A Venezia l'inflazione è in rialzo, dal 2,2% al 2,5%, a causa dei prezzi degli spettacoli. A Perugia la crescita, dall'1,6% all'1,8%, è dovuta all'aumento dei prezzi delle partite di calcio. Il carovita, stabile a Firenze (2,1%), Milano (1,9%), Palermo (1,4%), Bari (0,2%), si raffredda invece a Trieste (dal 2,1% all'1,9%), a Napoli (dall'1,9% all'1,8%) e a Torino (dall'I,8% all'1,6%). Le indicazioni, venute dal 65% dell'indice nazionale Istat (i dati di Bologna e Genova saranno diffusi domani), contrastano con le previsioni degli analisti, rincari mensili limitati allo 0,1% e inflazione in discesa all' 1,7% ma non mettono in discussione le attese per un progressivo raffreddamento dei prezzi. Da qui l'ennesimo invito della Confesercenti ad abbassare il tasso di sconto. E anche per la commissione europea, lo spauracchio dell'umazione sarà definitivamente debellato. Secondo le previsioni di Bruxelles l'inflazione dal 2,2% del '98 passerebbe al 2% nel '99 e all'1,9% nel 2000. Ma dall'anno prossimo cambie- ranno anche le rilevazioni sull'andamento dei prezzi al consumo. Dal marzo '99 il dato inflazionistico non sarà più relativo all'indice riguardante le famiglie di operai e di impiegati ma all'intera collettività e verrà diffuso, anche se sotto forma di prestima, non più il sesto giorno del mese successivo ma il 27 o il 28 dello stesso mese. Nel nuovo calendario sui prezzi al consumo figurano nuovi indici, nuovi panieri e anche nuove date; la pubblicazione del Foi verrà infatti ritardata di una quindicina di giorni e quella del Nic, più rilevante nel nuovo contesto di politica monetaria europea, anticipata di altrettanto. Questo dal '99 il calendario di ogni mese: l'Istat il 20 renderà noti tutti gli indici definitivi del mese precedente comprendenti in più anche quelli per le famiglie di pensionati e seguiti dopo 3 giorni dai dati Eurostat; il 21 o il 22 poi diffonderà le indicazioni, basate sul Nic del mese scorso, provenienti dalle città campione che dovrebbero crescere di numero rispetto alle attuali 11 poiché verranno raccolti anche i dati trasmessi da tutti gli uffici comunali dei capoluoghi di provincia; tra il 27 e il 28 infine pubblicherà la stima preliminare sui prezzi del mese per l'intera collettività che, pur non avendo valore legale, sarà più attendibile perché la base di rilevazione sarà allargata alla provincia. L'Istat quindi si presenta all'appuntamento con l'Euro con dati più rapidi e rappresentativi. Anche se più alti: il Nic, infatti, risulta più elevato del Foi a causa del paniere più ampio. Altre novità riguarderanno proprio i panieri dei prodotti che saranno allargati e periodicamente aggiornati per tener conto delle diverse situazioni familiari. [g. lam.] De Silguy tranquillo «Soffriamo la crisi, ma i Quindici restano un'isola di stabilità» Il governatore di Bankitalia, Fazio