Veto francese all'Euro-papa di Enrico Benedetto
Veto francese all'Euro-papa I laici contro la moneta unica con l'immagine del Pontefice Veto francese all'Euro-papa Lj PARIGI EURO in versione papale non trova grazia presso la Francia, orgogliosa del suo laicismo. Parigi si accingerebbe a rifiutargli corso legale Oltralpe. Motivo: le monete che la zecca vaticana conierà per il primo gennaio '99 recheranno in effigie Giovanni Paolo II. L'Italia giudica l'iniziativa legittima. E le sembianze pontificie sulla moneta - un piccolo quant itativo, beninteso - non turbano oltremisura la mentalità concordataria della Penisola. Ma i francesi eccepiscono. Senza contestare il buon diritto dei «cugini» a pagarsi il caffè con l'Europapa, sembra loro improponibile esportarlo nelle patrie altrui. Da Ventimiglia e Bardonecchia in poi, dunque, chiunque potrà respingere come una volgare patacca la personalizzazione vaticana dell'Euro. Cosi, perlomeno, scrive il quotidiano francese «Liberation». Vedremo fiorire nelle botteghe transalpine sinistre diffi- del tipo «Attenti al Papa»? E dalle «campagne informative sull'Euro», cui Bercy - il superministero economico - lavora da tempo, giungerà una grida che associ biechi falsari e pii acquirenti mettendo in guardia il cittadino contro entrambe? No. Ma il contenzioso franco-vaticano - con l'Italia nella scomoda posizione di braccio secolare - è comunque una vertenza a rischio. Dove non si rischierà la crisi, ma il ridicolo. L'inedita vertenza, afferma il giornale parigino, è emersa tra la sorpresa generale nell'ultimo comitato europeo, una settimana fa. La Francia, si mormora, voleva precise garanzie sul non espansionismo del Wojtyla tordo. Il Papa è benvenuto, quindi può circolare liberamente sul territorio francese. Ma solo in carne e ossa. La versione fior di conio viene esclusa. Riconoscerla significherebbe obbligare atei, agnostici, musulmani, ebrei... a riconoscersi in un simbolo confessionale che li discrimina. Nel tentativo di scongiurare accuse ironiche e sgradevoli (anticlericalismo, grandeur meschina) Parigi sottolinea che difenderà le sue prerogative nazionali, se necessario, anche da... Montecarlo. Il Principato fabbrichi pure i suoi bravi Euro, ma chiunque li respinga in Francia non è censurabile. Nel bando, Karol Wojtyla si ritroverebbe in dolce compagnia: Stéphanie e Caroline, senza contare Alberto e il vecchio Ranieri. Dopo un primo scacco nelle trattative, le diplomazie europee si ingegnano per trovare una decorosa via d'uscita al conflitto. Se ne riparlerà il prossimo 23 novembre. E al massimo livello: ministri, se non governi. La Francia parrebbe isolata. Ma ha dalla sua, volendo, una maliziosa parafrasi evangelica. «Rendete al Papa ciò che è del Papa» ammonisce con impertinenza Marianne. Enrico Benedetto
Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Karol Wojtyla, Wojtyla
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