Spedizione di morte in corsia
Spedizione di morte in corsia Giallo a Siderno: la vittima è un pregiudicato, ricoverato per un incidente d'auto Spedizione di morte in corsia Ucciso da un sicario nel letto d'ospedale REGGIO CALABRIA. Di lui per il momento si sa solo che era vestito in modo elegante e che dopo aver ammazzato a colpi di pistola un pensionato all'interno dell'ospedale di Siderno si è allontanato senza troppa fretta, servendosi dell'ingresso principale. Quattro colpi di pistola calibro 7,65, uno dritto al cuore: per Antonio Spatara, 63 anni, che da qualche giorno si trovava in quella stanza del reparto di Chirurgia per le ferite riportate in un incidente stradale, non c'è stato nulla da fare. Un delitto firmato dalla spregiudicatezza, ancora indecifrabile. Spatara era stato per tanto tempo in carcere: nel '72 aveva ucciso a Siderno, in una lite d'osteria, un compaesano, Giuseppe Curciarello. Il debito con la giustizia Spatara l'aveva già pagato. E gli investigatori sembrano poco propensi a ritenere credibile un legame con quella vecchissima vicenda. Anche perché non ci si spiega come mai, qualora il delitto fosse maturato da tempo, il killer avrebbe dovuto correre tanti rischi entrando in azione in ospedale. A tarda sera (gli orari di visita ai degenti pare siano molto flessibili), ha varcato il cancello del presidio, ha attraversato i vialetti alberati, è entrato per la porta principale, ha fatto una rampa di scale e si è diretto subito nella stanza in cui era ricoverato Spatara. Con lui c'era un altro paziente, di qualche anno più giovane, che appena si è reso conto che quella era una pistola, ha nascosto la testa sotto il cuscino: «Ero troppo impaurito per guardare cosa stava accadendo», ha raccontato più tardi ai poliziotti del questore di Reggio Calabria, Franco Malvano. Una descrizione sommaria vorrebbe il killer di età compresa fra i 30 e i 40 anni. Un professionista? Di certo spregiudicato: non ha usato accorgimenti per camuffarsi, né ha pensato di utilizzare un silenziatore per la pistola. Le detonazioni sono rimbombate in corsia. Non sono arrivate però al locale in cui c'è il posto fisso di polizia, lontano, accanto al pronto soccorso. E il killer se n'è andato tranquillamente. Antonio Spatara qualche giorno fa aveva avuto un incidente: la sua auto, in via Circonvallazione, nella parte alta di Siderno, dopo l'urto con un'altra autovettura si era capovolta. Un altro spunto per gli investigatori, che di fronte a tanto mistero sembra non trascurino nulla. La polizia esclude comunque legami di Spatara (sposato e con cinque figli) con ambienti della criminalità organizzata. Un suo fratello, Salvatore, è stato in passato condannato per l'uccisione di un avvocato. Ma anche da questo episodio la morte di Antonio Spatara appare lontana. I vertici dell'azienda sanitaria di Locri hanno disposto un'inchiesta interna per cercare di capire come sia stato possibile al killer entrare nell'ospedale fuori dagli orari di visita ai degenti. Negli Anni 80, nel Crotonese, per cercare di far fuori un boss ferito, i killer entrarono in azione in ospedale e spararono con un kalashnikov. E nel 1986, negli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, furono assassinati un esponente di primo piano della 'ndrangheta, Francesco Serraino, ed un suo figlio, Alessandro. Ma in quei casi agirono dei veri e propri commando, armati fino ai denti. A Siderno no. Rocco Valenti Pattuglie di carabinieri presidiano l'ospedale di Siderno dove martedì sera è stato ucciso in circostanze misteriose un pregiudicato ricoverato per le ferite riportate in un incidente stradale
Persone citate: Antonio Spatara, Francesco Serraino, Franco Malvano, Giuseppe Curciarello, Rocco Valenti
Luoghi citati: Locri, Ospedali, Reggio Calabria, Siderno
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