«Nasceranno 85 mila posti di lavoro» di U. B.

«Nasceranno 85 mila posti di lavoro» «Nasceranno 85 mila posti di lavoro» Uno studio: 14 mila miliardi di fatturato A Milano e Varese lafetta più grande MILANO EL lungo periodo, l'obiettivo è più che ambizioso: creare, tra indotto e occupazione diretta, più di 85 mila nuovi posti di lavoro tra Milano, Varese, Como e la provincia di Novara. Il tutto, naturalmente se «l'hub» di Malpensa, punto di riferimento naturale del traffico aereo del Sud Europa, saprà rivelarsi all'altezza della sfida. La previsione è contenuta in uno studio della Bocconi e dell'Università Cattaneo che si basa su previsioni «conservative» per quanto riguarda la crescita del traffico passeggeri (dagli attuali 13 milioni che transitano da Linate e Malpensa fino a 22 milioni nel 2005 e 32,3 per il 2015) e più ambiziose sul fronte delle merci dove Malpensa 2000 dovrà prima strappare il monopolio agli scali del Nord (Zurigo, Francoforte, Amsterdam-Schiphol) e inserirsi nel pieno del network europeo di gestione dei traffici mercantili. Oggi, il sistema aeroportuale attiva un giro d'affari di 1400 miliardi dentro l'aeroporto più altri 1800 in attività connesse per un'occupazione complessiva di 25.500 persone, tra cui, ad esempio, spiccano le seicentosessanta unità di lavoro (ovvero tassisti a tempo pieno) che campano dei sessantanove miliardi spesi dai viaggiatori che si recano a Linate. A queste, però, va aggiunto l'indotto (agenzie di viaggio, spedizionieri, alberghi, eccetera). Il tutto per un giro totale di 51.300 persone. Nel medio periodo il sistema aeroportuale milanese raddoppia i propri effetti positivi: quasi 14 mila miliar¬ di all'anno di fatturato e 100 mila posti di lavorr. Un posto di lavoro in aeroporto, spiegano gli esperti, già oggi ne attiva quattro fuori; ma in «hub», ovvero un fulcro di un sistema aeroportuale, come vuol essere Malpensa, il rapporto è ancora più elevato, addirittura uno a sei. «Un aeroporto del genere - spiegano gli esperti americani del Mit - è un magnete che attrae le attività economiche, un sistema complesso in cui la componente del traffico aereo ha addirittura un peso decrescente di fronte ad altre attività». Nel medio periodo, si legge nello studio della Bocconi, «c'è un forte incremento delle attività dirette di servizio al sistema aeroportuale, ma che non si vedono». Ma di che si tratta? In testa, ovviamente, ci sono le attività commerciali e quelle alberghiere. Ma il 16 percento dell'occupazione attivata riguarderà l'industria, dal comparto energetico alla meccanica, a tutto ciò che attiene alla manutenzione del sistema, che gestirà oltre il 25 per cento del fatturato indotto. In tutto, nello scenario di lungo periodo, si parla di 145 mila persone, contro le 51 mila attuali. Già nel medio periodo, in cinque anni, l'occupazione però sfiorerà le 100 mila unità. Dietro la nuova Malpensa, insomma, c'è la prospettiva dell'equivalente di una nuova grande impresa, più importante, in termini di occupazione, di Montedison e Pirelli messe assieme che, per tre quarti, arricchirà la provincia di Milano, per il 12 per cento Varese (culla dell'industria aeronautica italiana), per il 5 per cento ciascuno Como e Novara, [u. b.]

Persone citate: Cattaneo