La Siria capitola ad Ankara e rompe con i ribelli curdi di Ibrahim Refat

La Siria capitola ad Ankara e rompe con i ribelli curdi MEDIO ORIENTE Damasco definisce «terrorista» il Pkk e si impegna a chiudere i campi. La Turchia: Mosca consegni il leader Ocanan La Siria capitola ad Ankara e rompe con i ribelli curdi // regime diAssad si piega dopo le minacce di un devastante attacco militare IL CAIRO NOSTRO SERVIZIO Pace fatta fra Siria e Turchia. I due Paesi hanno raggiunto un accordo che mette fine alla crisi che durava da tre settimane e avrebbe potuto sfociare in una guerra se . generali di Ankara avessero messo in atto i loro propositi bellicosi di punire Damasco a causa del suo sostegno ai guerriglieri curdi. In virtù dell'accordo siglato martedi notte ad Adana, nel Sud della Turchia, dopo due giorni di intenso negoziato, la Siria si impegna a cessare ogni forma di appoggio ai guerriglieri del partito dei lavoratori curdi (Pkk). Accettando il punto di vista di Ankara, ora Damasco definisce «organizzazione terroristica» questa formazione. E si impegna a non permettere l'utilizzazione del suo territorio ai curdi per infiltrarsi in Paesi terzi, cioè verso l'Iraq o il Libano. Inoltre, promette di chiudere tutti i campi paramilitari del Pkk nella valle della Bekaa (Libano) e di condurre davanti alla giustizia i militanti curdi. Come prova dell'impegno siriano nella lotta ai ((terroristi» del Pkk, i negoziatori di Damasco hanno già consegnato alla controparte una lista di nomi di militanti curdi arrestati in Siria. Ma Ankara, che non si fida delle promesse del vicino, ha imposto la creazione di un meccanismo di controllo per verificare il rispetto dell'accordo. E consiste in uno scambio degli osservatori e nell'allacciamento di una linea «calda» tra i capi dei servizi dei due Paesi. Si tratta di una capitolazione siriana rispetto alla linea iniziale, cioè di voler trattare ma senza condizioni. L'intesa infatti rispecchia tutti i punti di vista di Ankara. Del resto il ministro degli Esteri Ismail Cem, a proposito dell'accordo, ieri ha detto chiaro e tondo che esso «risponde alle esigenze del suo Paese». A questo punto vien da chiedersi se i propositi bellicosi della Turchia non avessero intimorito Damasco al punto da costringerla ad accettare una resa senza condizioni e senza ottenere nulla in cambio riguardo alle altre dispute: le acque dell'Eufrate e la provincia di Hatay, reclamata dalla Siria. La linea dura dei generali di Ankara ha quindi pesato al tavolo delle trattative. E nemmeno dopo la sigla dell'ac¬ cordo i dirigenti turchi hanno rinunciato alla diplomazia delle cannoniere. Ieri il ministro degli Esteri Ismail Cem ha ammonito la Siria dal non onorare gli impegni assunti: in quel caso «non esiteremo a ricorrere alla rappresaglia militare». Ankara ha pure ottenuto un solenne impegno: il leader del Pkk, Abdallah Ocalan, detto Apo, non potrà più mettere i piedi in Siria, insomma il soggiorno di Ocalan a Damasco è stato interrotto. Adesso la caccia al leader dell'insurrezione curda potrebbe causare attriti con altri Paesi. Ocalan è introvabile in Siria da una settimana ma ha fatto sapere di trovarsi a fianco dei suoi miliziani nel Kurdistan, senza precisare su quale versante: quello iracheno o quello iraniano, oppure nel Sud-Est della Turchia. Secondo la stampa turca, si troverebbe a Odintsovo, una località a una ventina di chilometri da Mosca dopo la recente fuga dalla Sina. Stando a questa versione, i siriani gli avrebbero messo a disposi¬ zione un aereo privato che lo ha condotto da Kamichili (al confine con la Turchia) fino a Larnaca (Cipro), e da lì avrebbe preso un aereo di linea che lo ha portato a Mosca. Ieri il premier turco Mesut Yalmaz avrebbe confermato la presenza del capo del Pkk da una settimana a Mosca. Ma il portavoce del ministero degli Esteri russo continua a negare la presenza di Ocalan. La facile vittoria ottenuta al tavolo delle trattative con Damasco potrebbe incoraggiare i generali turchi desiderosi di liquidare per sempre la partita con il leader del Pkk, e potrebbe aprire una crisi ben più grave con la Russia (fra i due Paesi esiste una feroce competizione sugli sbocchi del petrolio dell'Azerbaigian). E ad aumentare i sospetti dei turchi verso la Russia ha contribuito poi la recente fornitura di missili S.300 a Cipro dove i turchi conservano un contingente militare nell'enclave turca nel Nord dell'isola. Ibrahim Refat Ismail Cem

Persone citate: Abdallah Ocalan, Ismail Cem, Ocalan