Pochi per Monica i 3 miliardi offerti da Murdoch

Pochi per Monica i 3 miliardi offerti da Murdoch SEXGATE Spiegano alla Fox: «I negoziati? Un incubo». E le quotazioni della Lewinsky ora sono in calo Pochi per Monica i 3 miliardi offerti da Murdoch Fallite le trattative per un libro autobiografico e un 'intervista LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO Secondo fonti della Fox, le trattative tra Monica Lewinsky e il gigante editoriale di Rupert Murdoch sono fallite. Murdoch, la cui rete Fox News ha visto i propri indici di ascolto schizzare all'insù proprio grazie al caso che in questi ultimi mesi ha paralizzato l'attenzione dell'America e del mondo, aveva offerto alla ex stagista della Casa Bianca due milioni di dollari, in cambio dei quali lei avrebbe scritto un libro per la sua casa editrice, la HaiperCollins, e si sarebbe concessa per un'intervista con la divisione entertainemer.t della sua rete. Una trattativa che ha avuto inizio almeno un mese fa e alla quale Murdoch teneva molto. Il suo è un impero multimediale e globale, che poteva quindi offrire alla Lewinsky molte opportunità di sfruttamento delle sue «confessioni». Non solo: Murdoch è un conservatore e voleva a tutti i costi avere nel suo campo la ragazza che potrebbe passare alla storia come quella che ha fatto cadere il Presidente Clinton. Ma dopo l'apertura iniziale da parte di Murdoch, le trattative si sono arenate perché Monica continuava a imporre nuove condizioni. Voglio che a scrivere il libro sia la mia mamma, aveva detto, quella Marcia Lewis che un paio di anni fa ha scritto un libro sui Tre Tenori facendo intendere una sua relazione con Placido Domingo che il tenore ha smentito. Monica avrebbe preteso di scegliere anche il nome dell'intervistatore e alla fine, su ordine di David Hill, il presidente della Fox Broadcasting Corporation, si è sentita dire che non se ne faceva più niente. «I negoziati sono falliti», dicono alla Fox. «Sono stati un incubo». Mentre scriviamo non è chiaro se questa è davvero l'ultima parola o se si tratta di un bluff. Se le trattative con la Fox si sono davvero esaurite, la signorina Lewinsky potrebbe ritrovarsi costretta a realizzare che le sue memorie e le sue confessioni, dopo tutto, non hanno così tanto valore. Nelle settimane subito prima e subito dopo l'ammissione da parte del Presidente che una relazione «impropria» c'era davvero stata, si era arrivati ad ipotizzare che un libro-confessione della Lewinsky avrebbe potuto spuntare anche la cifra senza precedenti di 10 milioni di dollari. Successivamente e intervenuto Ken Starr con il suo rapporto al Congresso, in cui ogni dettaglio anche più peccaminoso è stato descritto e raccontato nei più minuti particolari. E le case editrici impegnate nell'asta per quello che avrebbe dovuto essere il colpo del secolo hanno iniziato a chiedersi: che cos'altro c'è da scoprire? Col passare delle settimane sono emersi altri particolari e alla fine era rimasto in campo solo Murdoch, oltre che un'offerta di «Penthouse» che chiedeva però alla Lewinsky di rivelare oltre che la sua storia anche quelle parti del suo corpo che il Presidente nega di avere toccato. Agli inizi del mese, era sembrato che Monica Lewinsky avesse accettato di dare un'intervista a Oprah Winfrey, la reginetta dei talk-show pomeridiani. Oprah aveva messo in chiaro che lei le sue interviste non le paga e Monica sembrava avere accettato. Poi, quando stavano ormai per decidere la data della sua attesa apparizione, la Lewinsky ha chiesto i diritti per le vendit all'estero e la trattativa è saltata. Subito dopo, si è fatta avanti una concorrente della Winfrey, Roseanne, disposta a pagare un milione di dollari. L'offerta, per adesso, resta. Tuttavia se la Lewinsky intende sfruttare la sua notorietà è meglio che si sbrighi: col passare del tempo, le sue confessioni valgono sempre di meno. E la sua popolarità continua a calare. Stando ai sondaggi, tre americani su quattro la giudicano non una «vittima» ma una «opportunista». E tra i maschi, l'opinione di lei sembra essere molto diversa da quella del Presidente: 85 su 100 sostengono che con una così non ci andrebbero mai. Lorenzo Sona

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