«Ricchezza iniqua» di R. Cri.

«Ricchezza iniqua» «Ricchezza iniqua» Monito della Chiesa «Va spesa con attenzione» CITTA' DEL VATICANO. I vincitori del Superenalotto, che è una «ricchezza iniqua», se sono credenti debbono stare attenti all'uso che fanno del denaro, pensando anche all'aldilà e non solo al proprio benessere. L'avvertimento è di padre Raniero Cantalamessa, predicatore di Casa pontificia, che lancia anche un allarme sul gioco in una intervista alla Radio vaticana. «Non discuto - ha detto il religioso - se uno fa bene o meno a partecipare a questo gioco. Una volta realizzata una vincita, io credo che uno non sia in peccato semplicemente perché ha vinto. Però, certamente, a quel punto si pone una scelta: se è un cristiano, se è un credente, non può ammassare questi soldi, farli servire solo per il suo benessere, se vuole un giorno non pentirsi di avere vinto, deve badare bene a come li usa... Allora, dice Gesù, la ricchezza iniqua, che è proprio quella che riguarda questo caso, serve per farsi amici nelle tende di là, bisogna pensare all'ai di là». Alla domanda «Quale rischio può esserci nell'incentivare nelle persone il ricorso al gioco?», padre Cantalamessa ha risposto: «Può proiettare alcune persone in questa attesa continua di una vincita nella quale si possono rovinare anche delle famiglie, nella quale non si confida più nel lavoro quotidiano. Penso effettivamente che bisognerebbe lanciare un allarme, fermiamoci, riflettiamo...», [r. cri.]

Persone citate: Cantalamessa, Gesù, Raniero Cantalamessa

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano