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E adesso i sottosegretari E adesso i sottosegretari Erano 48, forse aumentano Fra i nuovi Minniti e Burlando ROMA. Superata la fatica per riempire le caselle del «totoministri», è partita la caccia ai nomi dei sottosegretari, che saranno nominati domani. Le indiscrezioni parlano di molte riconferme nella pattuglia dei 48 sottogretari del governo Prodi e di alcune nevv entry, in un complicato dosaggio di equilibri interni ai partiti e facendo i conti con l'esigenza di far posto a esponenti dei comunisti italiani e dell'Udr Nella maggioranza, è stato un succedersi di incontri e, significativamente, D'Alema ha detto che è «come scalare una montagna». Secondo un primo calcolo, metà dei 48 sottosegretari spettano alla sinistra (Ds, Verdi e comunisti italiani) e l'altra metà a Ppi, Ri e Udr. Ma non si esclude un aumento del totale di qualche unità per far quadrare i conti e le esigenze di organizzazione di alcuni ministeri. Fra i popolari, sembrano probabili le nuove nomine del resposabile organizzativo Giampaolo D'Andrea (Beni Culturali) che dovrebbe di¬ mettersi dal Parlamento Europeo, del responsabie economico Morgando (Finanze) e del «prodiano» Bressa (Industria) e fra le altre conferme sembrano certe quelle di Michele Lamia (Poste), di Patrizia Toia (Esteri) e Giaimicola Sinisi e Fabrizio Abbate (ma probabilmente non entrambi all'Interno, dove siede Russo Jervolino). Anche fra i Ds si parla di molte riconferme e fra i nomi nuovi si indicano Marco Minniti (alla Presidenza), gli ex ministri Claudio Burlando (anch'egli alla Presidenza del Consiglio) e Anna Finocchiaro (mdicata alla Giustizia). Le matricole dell'Udr sarebbero Diego Masi (Interni), Teresio Delfino, Mario Tassone e il vicesegretario nazionale Nuccio Cusumano. I comunisti di Cossutta puntano a sei sottosegretari. Molto probabile la conferma alla Giustizia di Ayala e del verde Corleone e alla Difesa di Brutti e Rivera. Anche i sottosegretari al Tesoro della squadra di Ciampi sarebbero sostanzialmente confermati (5 su 6). [Ansa]