Bonino scrive a D'Alema
Bonino scrive a D'Alema Bonino scrive a D'Alema «Ecco perché non ho accettato il ministero per l'Europa» STRASBURGO. Emma Bonino ha preso ieri sera carta e penna e ha scritto a Massimo D'Alema per spiegargli le ragioni del suo «no» al dicastero per l'Europa, che il neo premier le aveva offerto negli ultimi giorni. L'ultimo colloquio telefonico fra la commissaria europea e il capo del governo, nel quale il «ministro» europeo aveva confermato la propria posizione, era intervenuto ieri mattina poco dopo le otto, prima che D'Alema si recasse al Quirinale con la lista dei ministri. Il «no» di Emma Bonino, «una scelta non facile» secondo i suoi amici politici, era progressivamente maturato martedì sera. Due «pregiudiziali», soprattutto, si frapponevano fra la dirigente storica dei radicali e il portafoglio dell'Europa nel governo D'Alema: la «fedeltà istituzionale» all'esecutivo europeo, il cui mandato scadrà solo alla fine del 1999, ma anche l'incertezza circa il contenuto - in particolare la divisione dei compiti con il titolare della Farnesina Lamberto Dini - del «ministero per l'Europa» che le veniva offerto da D'Alema. Gli ultimi chiarimenti giunti dal presidente del Consiglio martedì sera e mercoledì mattina, hanno indicato fonti radicali, non hanno convinto Bonino, che Marco Pannella aveva raggiunto l'altro ieri a Strasburgo, a rinunciare alla propria iniziale reticenza a lasciare il mandato europeo con un anno d'anticipo. Ma la decisione non è stata facile. Per tutta la giornata la commissaria europea ha «driblato» i giornalisti a Strasburgo, facendo annunciare una «dichiarazione scritta» che non è mai giunta in sala stampa. Nonostante il «no», per Emma Bonino e Marco Pannella l'offerta di D'Alema, stando a fonti radicali, è un segnale di apertura positivo della nuova maggioranza nei confronti della famiglia radicale. «E' stato un gesto di grande maturità», da parte di D'Alema, ha sottolineato l'eurodeputato Gianfranco Dell'Alba, vicino alla commissaria europea. [Ansa]
Luoghi citati: Europa, Strasburgo
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