Da Debussy a Ravel compositori sedotti di Sandro Cappelletto

Da Debussy a Ravel compositori sedotti Rime in musica Da Debussy a Ravel compositori sedotti BA persuasione che la parola manifesti il suo senso come suono spiega la ininterrotta attrazione che i versi di Mallarmé esercitano, direttamente o come principio poetico, verso i musicisti. Claude Debussy (Troispoèmes: Soupir, Placet futile, Eventail), Maurice Ravel (Sainte e, I anche lui, Troispoèmes, ma il terzo è diverso: Surgi de la croupe et du bond), Paul Hindemith (balletto da Hérodiade), Pierre Boulez (Trois improvisations sur Mallarmé), Matteo D'Amico (L'Azur) hanno attinto alla perfezione formale e allo scrigno fonico delle sue liriche, così duttili da prestarsi a intonazioni davvero diverse: dalla trasparente perfezione timbrica raveliana e debussiana, alla più cupa sontuosità orchestrale di Hindemith, fino alle aspre richieste che alla voce, al suono del verso, rivolge la musica d'oggi. Mallarmé, per usare un'espressione cara a Luigi Nono, costituisce un «materiale fondamentale». Nella grafia che, densa di segni esclamativi, interpunzioni, spazi, interlinea, corpi tipografici diversi, richiede il cambio del passo ritmico, prepara la pausa del respiro, invoca volentieri la necessità della musica: «En vain! l'Azur triomphe, et je l'entends qui chante/ Dans les cloches. Mon àme, il se fait voix pour plus/...; nella sensualità delle immagini che volentieri svaniscono, come risonanze ultime di suoni velati, nell'insistenza, quasi rumorista, delle sue concatenazioni di consonanti, come nello Strillone: «Dégel ce gai siffle-litre/Crie un premier numero». Una quartina delle Chansons Bai, raccolta preziosa di immagini sonore, di «ariette» scritte per diventare voce, talmente difficili da dire che è meglio provare subito a cantarle. Sandro Cappelletto

Persone citate: Claude Debussy, Debussy, Hindemith, Luigi Nono, Matteo D'amico, Maurice Ravel, Paul Hindemith, Pierre Boulez, Ravel