La Telecom vince in Austria di Luigi Grassia

La Telecom vince in Austria A due giorni dal decisivo consiglio di arnministrazione il gruppo s'iscrive a un'altra gara in Sud America La Telecom vince in Austria Nell'asta per il 25% della telefonia fissa ROMA. L'attesa del consiglio di ammistrazione di venerdì (le ultime voci, ieri, parlavano di un rinvio della scelta dell'amministratore delegato) non ha paralizzato Telecom. Forte di 40 mila miliardi di liquidità, il gruppo italiano estende la sua rete nel mondo vincendo la gara per il 25% dell'ex monopolista Telekom Austria in via di privatizzazione e si iscrive all'asta per il 25% della Telemar, attiva nella telefonia fissa su metà del Brasile (già terra di conquista per il gruppo di Rossignolo nella campagna estiva che ha fruttato l'acquisizione di pezzi pregiati del sistema Telebras). L'ingresso in Telekom Austria (telefoni fissi, mentre nei cellulari era stata già comprata nel '97 una quota del 25% di Mobilkom Austria) comporta un investimento di 3800 miliardi di lire. Telecom Italia ha battuto la concorrenza della statunitense Ameritech. Telekom Austria ha 17 mila dipendenti e ha chiuso il primo semestre 1998 con un utile ante imposte di 3,9 miliardi di scellini (550 miliardi di lire). L'esercizio dovrebbe chiudersi con un risultato lordo di oltre 8 miliardi di scellini (3100 miliardi di lire) e con un fatturato di 45 miliardi (in lire, 17.500 miliardi) invariato rispetto a un anno prima. Quanto al Brasile, il quotidiano «O Globo» scrive che la società italiana avrebbe offerto 850 mi- lioni di dollari (1300 miliardi di lire) per acquisire un quarto di Telemar, rete di aziende telefoniche in 16 Stati tra i quali Rio de Janeiro, Minas Gerais, Bahia e Amazonas. Nella zona meridionale del Paese, la più ricca e popolosa, Telecom Italia si era aggiudicata con l'asta del 29 luglio il 38% di Tele Centro Sul (telefonia fissa). Nella stessa occasione il gruppo di Rossignolo ha ottenuto, nell'ambito di altrettanti consorzi, due licenze per i cellulari, che sono andate ad aggiungersi ad altre due collezionate fra il '97 e l'inizio del '98. Così Telecom è presente in 14 Stati brasiliani che totalizzano 86 milioni di abitanti e nei quali il ritmo di crescita del mercato è del 17% all'anno. La rete Telecom Italia in Brasile si connette con quella in Argentina, dove il gruppo controlla il 19,5% di Telecom Argentina (2,9 milioni di linee fisse e 680 mila clienti nei cellulari). Partecipazioni nei collegamenti a lunga distanza e nella telefonia mobile il gruppo di Rossignolo vanta anche in Cile, Paraguay, Bolivia e persino nella Cuba di Fidel Castro (col 29% della «Empresa Nacional de Telecomunicaciones» ). Per tornare all'Europa, l'investimento austriaco rientra in un piano di espansione verso l'Est che vede già significative presenze nella Repubblica ceca, in Serbia, in Grecia e in Ucraina. I più grossi investimenti, però, sono in Francia e Spagna. Nel primo Paese, il gruppo Telecom ha acquistato nel '96 il 19,61% di Bouygues Dacaux Télécom, che a sua volta controlla il 55% di Bouygues Télécom (telefonini). Attraverso una holding con la stessa Bouygues, Telecom Italia partecipa inoltre a tre società nel settore fisso. In Spagna, il gruppo italiano possiede il 21,6% di Retevision, che è il secondo operatore di tic del Paese (in concorrenza con l'ex monopolista Telefònica). Con vari consorzi ha inoltre attività in Catalogna, nel Paesi baschi e nell'area di Madrid. Completano il quadro mondiale presenze Telecom in Israele, India e Cina. Luigi Grassia Investimento da 3800 miliardi Battuta Ameritech Fulvio Conti direttore generale Telecom e (a fianco) il presidente Gian Mario Rossignolo

Persone citate: Bouygues, Fidel Castro, Fulvio Conti, Gian Mario Rossignolo, Minas Gerais