Due operai folgorati sui binari

Due operai folgorati sui binari Vicino a Pisa Due operai folgorati sui binari PISA. Due operai, impegnati alla riparazione dell'impianto elettrico lungo la linea ferroviaria nei pressi della stazione di Cascina, ieri sono morti folgorati. Erano dipendenti di una ditta appaltatrice, si chiamavano Sebastiano Bosco, 36 anni, nato e residente a Catania, e Carmelo Guarnaccia, 32 anni, originario di Catania ma residente in una frazione del Comune di Cascina. I due operai, impegnati nel rifacimento della lmea elettrica, sarebbero stati sulle scale a lavorare quando, per cause da accertare, sarebbe stata riattivata la corrente elettrica provocando anche il ferimento di un terzo, ricoverato all'ospedale di Pisa per ustioni. Oggi è in sciopero il personale ferroviario della Toscana, dalle 10 alle 11, dopo l'incidente sulla tratta Pontedera-Pisa. Con l'astensione dal lavoro, indetta da Cgil, Cisl e Uil, i ferrovieri toscani intendono sollecitare un maggior impegno e controllo da parte delle autorità competenti sul tema della sicurezza. Per un rafforzamento dei controlli preventivi sulla sicurezza, si è espresso 11 sottosegretario all'Industria, Carpi: ha ribadito come l'affidamento di lavori all'esterno debba essere «ancor più saldamente vincolato alla garanzia del rispetto da parte delle ditte che li eseguono e delle norme di tutela dell'incolumità dei lavoratori». Alla manifestazione di oggi, indetta in occasione dell'astensione dal lavoro, parteciperanno politici e amministratori locali, come il sindaco di Cascina, Cacciamano. «Quando si verifica un fatto tragico come questo - dice il smdaco - vuol dire che il livello di sicurezza non era sufficiente. Ora sarà la magistratura a stabilire le responsabilità, ma la sicurezza sul luogo di lavoro non può essere considerata solo un'eventualità, si devono creare le condizioni per non correre rischi». «Le responsabilità ricadono su chi commissiona i lavori e non sulle ditte appaltatrici»: è quanto afferma il leader storico del Comu-macchinisti, Ezio Gallori, che ora si occupa della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro in ferrovia. «Ormai per le Ferrovie - sostiene - la sicurezza è diventata un optional: sono venuti meno anche i più elementari requisiti come l'installazione di due cavi per la messa a terra. Con la posa dei due cavi, uno alla sinistra e l'altro alla destra dei lavoratori, anche di fronte a una disattenzione e al ripristino della corrente non ci sarebbe stato alcun pericolo per i lavoratori. Invece troppo spesso la legge 626, che prevede questi meccanismi di sicurezza, viene disattesa. Per questo le Ferrovie hanno avuto già diversi richiami». Gailori ha annunciato iniziative del Comu per richiamare l'attenzione sulla sicurezza. Solidarietà alle famiglie giunge dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Innocenti, che ha rivolto un appello a tutti i soggetti sociali e istituzionali per «far applicare le leggi che salvaguardano le vite umane sul lavoro». [c. e]

Persone citate: Carmelo Guarnaccia, Ezio Gallori, Sebastiano Bosco