Castro ammette «Ho invialo spie negli Usa»

Castro ammette «Ho invialo spie negli Usa» «Solo tra gli esuli» Castro ammette «Ho invialo spie negli Usa» WASHINGTON. Per la prima volta dalla sua ascesa al potere nel 1959, il leader cubano Fidel Castro ha ammesso l'invio sistematico di spie negli Stati Uniti per ottenere informazioni sulle «attività terroristiche» delle organizzazioni anticubane. In una intervista alla «Cnn» (fatta da Oporto, in Portogallo, dove domenica si è concluso l'VIII vertice iberoamericano) che andrà in onda oggi, Castro ha ammesso di «aver inviato qualche volta cittadini cubani negli Usa per infiltrarsi nelle organizzazioni controrivoluzionarie e ottenere così informazioni su attività che sono di grande interesse per noi». Il leader cubano ha comunque escluso che l'attività di spionaggio sia rivolta contro le basi militari statunitensi. «Sono convinto che abbiamo il diritto di fare questo - ha aggiunto Castro - gli Stati Uniti hanno spie nel nostro Paese in quantità industriali». Il mese scorso sono stati arrestati in Florida dieci cubani sospettati di aver tentato di infiltrarsi in gruppi di esiliati anti-castristi e anche di penetrare in basi militari americane. Castro ha ammesso l'invio delle spie. «Quali informazioni negli Usa ci possono interessare? Solo una cosa, per noi fondamentale: le informazioni sulle attività terroristiche mirate contro Cuba - ha detto Castro alla "Cnn" -. Le informazioni sui piani di sabotaggio». Le dichiarazioni di Castro hanno suscitato immediate reazioni tra gli esponenti degli esuli cubani in Florida. «Castro ammette il fatto che sta cercando di esportare violenze sulle coste degli Satti Uniti», ha osservato Fernando Rojas, portavoce della «Cuban American National Foundation», la maggiore lobby anticastrista di esuli cubani. Il leader cubano nella intervista alla «Cnn» ha tenuto tuttavia a chiarire di non essere «interessato a problemi strategici, a informazioni sulle basi militari Usa» anche se i movimenti dei militari americani vicino a Cuba sono ovviamente importanti se questi spostamenti «possono tradursi in un atto di aggressione contro Cuba». «Ma sappiamo - ha concluso Castro - che in questo momento questo non è il pensiero fondamentale del governo Usa». [Ansa]

Persone citate: Castro, Fernando Rojas, Fidel Castro